L’11 dicembre a Ragusa il 2° Forum sulle Stragi in Italia. I relatori, le proposte e gli obiettivi
È dibattito storico e civile al Laboratorio degli Annali di storia, a Ragusa, in via Pezza n. 108, dove l’11 dicembre dalle ore 15 alle 20, il 2° Forum sulle stragi in Italia. Si tratta di un’esperienza di prospettiva ideata e guidata dal professor Carlo Ruta, fondatore e direttore scientifico del laboratorio storiografico, che da anni può contare sulla collaborazione organica di università e centri di ricerca scientifica tra i più significativi in Italia e in altri Stati. Il Forum, inaugurato il 2 agosto scorso, il giorno in cui ricorreva il 45° anniversario della strage di Bologna, vuole essere, spiega lo studioso, «un progetto conoscitivo articolato in momenti di studio e di dibattito con cadenza semestrale, sulle stragi italiane del secondo Novecento, in gran parte rimaste fino ad oggi senza autori riconosciuti. Lo scopo è quello di percorrere vie e spazi che sono andati sempre più restringendosi, fino ad apparire impraticabili, e contribuire con metodologie e strumenti idonei alla scoperta delle responsabilità, mentre depistaggi ostacolano ancora oggi la conoscenza di oltre mezzo secolo di storia politica e civile italiana».
Dopo il test di agosto, con questo appuntamento di dicembre il progetto entra in sostanza nel vivo, ancora in un giorno emblematico, trattandosi della vigilia del 56° anniversario della Strage di Piazza Fontana a Milano che, aggiunge il prof. Ruta, «ha segnato uno snodo essenziale di quella che già in quelle fasi tormentate della Repubblica veniva riconosciuta dagli analisti e dai movimenti civili come ‘strategia della tensione’». Al centro del secondo Forum sono allora vari campi e soprattutto i passaggi chiave dei disegni stragisti, che saranno scandagliati da cinque relatori: studiosi ed esperti che, da una varietà di fronti, hanno seguito itinerari pluridecennali di studi storici, analisi sociali e investigazioni sul campo. E da questo filo conduttore prenderà le mosse la relazione storica di base, su Le stragi italiane, i silenzi lunghi e il tempo di cambiare passo, che sarà tenuta dal professor Carlo Ruta: storico delle società e delle culture, docente seminariale all’Università di Siena, di Genova e in altri atenei italiani e autore, tra l’altro, dagli anni ottanta ad oggi, di diverse decine di saggi sulle problematiche aperte della contemporaneità e sulle loro radici storiche.
Il testimone passerà poi al professor Miguel Gotor, storico della modernità, scrittore e docente di Storia all’Università di Torino e all’Università Tor Vergata di Roma, analista delle politiche contemporanee e operante da decenni in diversi contesti istituzionali italiani. Il tema della relazione è La strage di Piazza Fontana e la strategia della tensione nel memoriale di Aldo Moro del 1978. Dopo sarà la volta dello scrittore, autore teatrale e giornalista Claudio Fava: già vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia e già presidente della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana. Egli relazionerà su Le stragi del 1992 e la trama dei depistaggi. La parola passerà quindi alla scrittrice Stefania Limiti, cronista investigativa sulle stragi e le trame politico-criminali in Italia, da Portella della Ginestra agli eccidi di mafia e politici degli anni novanta. Essa focalizzerà La nascita della strategia della tensione e lo snodo di Piazza Fontana. Sarà la volta infine dell’avvocato Carmelo Incardona, già deputato regionale in Sicilia in diverse legislature e già presidente Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana. Egli relazionerà su Politica e affari in Sicilia, dagli anni di piombo alle discrezioni del presente. Giustizia è fatta?.
I lavori del Forum, moderati dall’attivista e volontario civile Gianluca Floridia, si avvieranno a quel punto alla seconda fase, della discussione, che sarà introdotta e sostenuta da una serie di contributi tematici, forniti, sulla base delle competenze specifiche, da professionisti, operatori della sicurezza pubblica, magistrati, docenti, operatori istituzionali, attivisti civili e operatori del volontariato. La deputata all’ARS Stefania Campo parlerà dei grandi delitti dei primi anni ottanta in Sicilia, di cui furono vittime Piersanti Mattarella, Pio La Torre, Michele Reina, il procuratore Gaetano Costa e numerosi altri. Il medico legale Giuseppe Iuvara, portando un proprio caso di studio, parlerà del ruolo essenziale che la medicina legale può esercitare oggi nel ripristino di indagini giudiziarie, in casi archiviati o passati in giudicato. L’attivista civile Najla Hassan, tunisina di origine, argomenterà sulla percezione e l’eco che si sono avute delle stragi italiane nei paesi delle altre sponde mediterranee. Lo psicologo clinico Alfredo Anania parlerà dello stragismo attraverso la dimensione simbolica del mito. Il docente Giuseppe Varnier dell’Università di Siena tratterà della denuncia pubblica che Pasolini rivolse nel 1975 ai governi dell’epoca proprio in merito allo stragismo. L’attivista e volontario civile Renato Agosta testimonierà infine sul clima sociale del decennio settanta e sulla sensazione diffusa di un golpe possibile in Italia.
L’incontro, curato sul piano tecnico-organizzativo e multimediale da Giovanna Corradini, si avvierà quindi alla conclusione, con un breve resoconto sui lavori a opera del direttore scientifico, che comunicherà in ultimo la data del 3° Forum sulle stragi in Italia.
