PONTE STRETTO, FLORIDIA (M5S): REAZIONI SGUAIATE, GOVERNO IN PREOCCUPANTE DELIRIO DI ONNIPOTENZA
Roma, 30 ott. – “Le reazioni sguaiate di Meloni, Salvini e Tajani sono la controprova di quello che sosteniamo da due anni e mezzo, e cioè che il ponte non è una banale infrastruttura, ma un “Affare” che per l’esecutivo va portato in buca passando sopra a tutto: cittadini, territori, procedure, organi istituzionali. La crociata odierna contro i giudici, di gravità inaudita, ci dà il polso di un governo allergico agli iter procedurali, ai controlli, al rispetto delle istituzioni del nostro paese. Soprattutto, queste reazioni furibonde denotano una squadra di governo in preoccupante delirio di onnipotenza: nella gestione del dossier, Salvini non ha mai preso in considerazione l’’idea di poter sbagliare o fallire. E invece ha sbagliato e fallito: che la documentazione fosse lacunosa e fallace non lo abbiamo scoperto certo dalla pronuncia della Corte dei conti di ieri. Il ministro delle Infrastrutture deve togliere il disturbo non solo per aver gestito male il dossier, ma soprattutto per l’incuria e lo sprezzo con cui ha ignorato e bypassato i siciliani e i calabresi che vivono sullo Stretto”. Così in una nota la senatrice siciliana Barbara Floridia (M5s), presidente della commissione di Vigilanza Rai.
PONTE STRETTO, LOREFICE (M5S): MELONI PRENDA ATTO CHE NON PUO’ SEPARARE PURE LA CORTE DAI CONTI
ROMA, 30 OTT. – “Comprendiamo bene la tranche agonistica del governo sulla riforma della separazione delle carriere dei giudici: mirabile per Nordio e cricca, sconfortante per il resto del paese. Sul ponte sullo Stretto però sfiorano il ridicolo le reazioni scomposte e in molti casi bambinesche contro la magistratura. Meloni prenda atto che non può separare la Corte dai Conti. Il ponte sullo Stretto è un’opera ottusa, anti-economica e devastante, tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello sociale. Nel portarla avanti, Salvini ha camminato sulla testa di siciliani e calabresi fischiettando. E’ lo stesso Salvini che in Sicilia sta lasciando al palo decine tra opere stradali, autostradali e ferroviarie. E che l’estate passata ha permesso che centinaia di comuni rimanessero senz’acqua potabile per oltre sei mesi. Ci vuole un po’ di serietà: non si può arrivare in Parlamento con una manovra che definanzia decine di opere importanti e già avviate in tutto il paese, e poi scatenare questo “armageddon” verbale per una più che legittima pronuncia della Corte dei Conti su una singola opera. In un Sud abbandonato, il ponte non solo non è una priorità, ma un danno che si aggiunge alla beffa”. Così in una nota il senatore siciliano del M5s Pietro Lorefice.
PONTE STRETTO, MORFINO (M5S): FIASCO SALVINI, CAMBI MESTIERE. ANDARE AVANTI SAREBBE DELIRANTE
Roma, 30 ott. – “Se si guarda al triennio di Salvini da ministro delle Infrastrutture si rizzano i capelli: la gestione approssimativa e facilona del dossier sul ponte sullo Stretto è solo la punta dell’iceberg di un operato agghiacciante per errori, annunci disattesi, cantieri trascurati, sbadataggini e forzature procedurali. Salvini è quello che ha lasciato la mia Sicilia senz’acqua per quasi tutto il 2024. E’ quello che ha ridotto a un colabrodo i servizi di trasporto ferroviario, travolti da disagi, guasti e ritardi, spesso evocando complotti, imprecisati chiodi e il destino cinico e baro. E’ quello che ha lasciato senza risorse il trasporto pubblico locale. E’ quello che ha finto di risolvere il caso del comparto taxi, di fatto abbandonandolo. E’ quello che se ne è fregato ripetutamente dei cantieri nevralgici come l’AV Salerno-Reggio e la Palermo-Catania-Messina. E anche in questa manovra, è il ministro che ha accettato la fetta di tagli maggiore, con tante opere necessarie assai più del ponte sullo Stretto definanziate. In qualsiasi altro paese, dopo tre anni di fiaschi, Salvini verrebbe spedito a giocare a briscola al bar. In Italia invece, tutto il gotha del governo sceglie di far partire un assalto brutale nei confronti dell’autonomia dei magistrati, mai come oggi minata. Un quadro allarmante, che non toglie però il primo dato di fatto: Salvini ha collezionato l’ennesimo fiasco e dovrebbe cambiare mestiere. Invece, con fare delirante, vuole andare avanti. Poveri noi”. Così in una nota la capogruppo M5s in comm. Infrastrutture alla Camera Daniela Morfino.