Palermo, 10 ottobre 2025 – In previsione della giornata di mobilitazione, prevista per sabato 18 ottobre a Roma e in tutte le piazze d’Italia, la FLC CGIL Sicilia, Proteo Fare Sapere Sicilia, unitamente ai rappresentanti delle associazioni aderenti al Tavolo Nazionale Interassociativo per la Scuola Democratica, hanno deciso di organizzare, per la giornata di venerdì 10 ottobre dalle ore 16.00 alle 18.00, un seminario online di informazione e analisi delle criticità relativamente alle “Indicazioni Nazionali” per la scuola del I ciclo volute dal Ministro Valditara.
Interverranno: Adriano Rizza della FLC CGIL Sicilia, Eliana Romano Proteo Fare Sapere Sicilia, Daniela Sortino e Maria Rosa Turrisi CIDI Palermo, Maura Tripi MCE Sicilia, Valentina Chinnici CIDI Nazionale e Manuela Calza della FLC CGIL Nazionale.
Il seminario del 10 ottobre farà luce sulle ragioni della mobilitazione di sabato 18 ottobre chiarendo i motivi del dissenso della scuola democratica alle nuove Indicazioni Nazionali 2025.
Un documento ministeriale che dovrebbe sostituire, di fatto, le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 e che è stato oggetto, in questi mesi, di critiche provenienti da più parti del mondo della scuola e della cultura.
Queste sono le principali criticità evidenziate da tutti i componenti del Tavolo Nazionale Interassociativo per la Scuola Democratica:
- Non si tiene conto della realtà attuale delle scuole, della composizione multietnica delle classi, del contesto territoriale e delle buone pratiche diffuse dalle agenzie educative;
- Mancanza di analisi d’impatto: anche il Consiglio di Stato ha sottolineato come la relazione ministeriale fosse “inadeguata allo scopo”;
- Visione culturale riduttiva e ideologica: il testo è accusato di proporre una visione etnocentrica e deterministica, poco attenta alla pluralità culturale e sociale;
- Rischio di regressione democratica: il rischio è di ridurre spazi di libertà educativa e partecipazione;
- Assenza di confronto reale: la bozza è stata diffusa con tempi strettissimi, senza un vero dibattito con scuole, associazioni e professionisti;
- Non emendabilità: non si tratta di un testo migliorabile con correzioni, ma di una vera e propria impostazione da rigettare in quanto contraria a una scuola inclusiva e democratica.
E’ pertanto importante partecipare per capire come reagire e resistere alle richieste contraddittorie e anacronistiche che ci provengono dal Ministero, anche per non rendere vano tutto il lavoro fatto dalle scuole.
La scuola può cambiare e il cambiamento deve partire dal basso, dagli insegnanti e nello stesso tempo, la scuola deve continuare ad essere un presidio di democrazia custode dei principi della nostra Costituzione.