In relazione alle informazioni apparse in questi giorni sulla stampa italiana relative alla costruzione di un “muro” sul confine polacco-bielorusso, l’Ambasciata di Polonia tiene a sottolineare che tale recinzione è direttamente correlata all’attacco ibrido effettuato dal regime bielorusso sul territorio della Polonia e dell’Unione europea e non alla crisi afghana. La Polonia ha infatti preso parte attiva all’evacuazione dall’Afghanistan delle persone a rischio: finora circa 1.100 cittadini afghani sono stati portati e accolti nel nostro paese.
Il 23 agosto i primi ministri d Polonia, Lituania e Lettonia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che esprime la posizione comune dei tre Paesi secondo cui l’attuale crisi intorno agli immigrati al confine bielorusso è stata pianificata e sistematicamente organizzata dal regime di Alexander Lukashenko. L’utilizzo degli immigrati per destabilizzare i paesi vicini è una chiara violazione del diritto internazionale e si qualifica come attacco ibrido contro Lituania, Lettonia e Polonia, e quindi contro l’intera Unione Europea.
E’ bene sottolineare, inoltre, che la Commissione Europea nei giorni scorsi si è espressa chiarendo di non poter accettare alcun tentativo di incitamento o consenso all’immigrazione clandestina verso l’Unione Europea da parte di paesi terzi. L’obiettivo del regime bielorusso è destabilizzare la situazione sul fianco orientale dell’UE. Da diverse settimane Alexander Lukashenko porta deliberatamente dal Medio Oriente con gli aerei i migranti che vengono poi spediti verso i confini dell’UE. È inaccettabile che le persone portate in Bielorussia vengano dirette illegalmente verso le frontiere esterne dell’UE e poi venga loro impedito il ritorno nei loro paesi di residenza.
La Polonia aveva inviato una nota diplomatica al Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Bielorussia, in cui si dichiarava pronta a fornire ai migranti che soggiornano alla frontiera ogni aiuto materiale, comprese tende, letti, sacchi a pelo, coperte, dispositivi di protezione individuale e, se necessario, cibo e medicinali. Vista la gravità della situazione, la parte polacca è pronta a inviare immediatamente un convoglio con aiuti umanitari. Purtroppo, la parte bielorussa, sul cui territorio si trovano gli immigrati, ha respinto l’offerta di aiuto da parte della Polonia, non permettendo al convoglio umanitario già inviato da Varsavia di passare il varco di frontiera a Bobrowniki. Proprio oggi, 27 agosto, il Ministero degli Esteri polacco ha nuovamente inviato una nota diplomatica alle autorità bielorusse rinnovando l’offerta di aiuto materiale e chiedendo l’autorizzazione a far entrare in territorio bielorusso il convoglio umanitario, tutt’ora in attesa nei pressi della frontiera.
Allo stesso tempo le autorità polacche rimangono in contatto con i partner internazionali, tra cui i rappresentanti dell’UNHCR a Varsavia e a Minsk, per elaborare insieme una maniera efficace e legale di far giungere ai migranti stazionanti in territorio bielorusso l’indispensabile sostegno umanitario.
La Polonia è pronta a concedere tutta la protezione necessaria a coloro che vengono nel Paese in base al diritto internazionale sui rifugiati e ai suoi obblighi, ma nel contempo adotterà tutte le misure necessarie, compreso il sostegno e la cooperazione per l’eventuale introduzione di nuove sanzioni UE, per prevenire qualsiasi ulteriore immigrazione illegale organizzata dallo Stato bielorusso.
Allo stesso tempo, è d’obbligo sottolineare che la Polonia ha partecipato attivamente all’evacuazione delle persone a rischio dall’Afghanistan. È stato infatti istituito uno speciale ponte aereo dall’Afghanistan in Polonia, passando per Uzbekistan e Georgia: 14 voli civili e 30 voli militari hanno portato nel nostro paese circa 1.100 cittadini afgani. Adempiendo ai nostri impegni di alleati, abbiamo, tra l’altro, aiutato nell’evacuazione di dipendenti del Fondo Monetario Internazionale, di collaboratori di Lituania, Estonia, Repubblica Ceca e Germania e di un cittadino dei Paesi Bassi e dei suoi familiari. La Polonia ha inoltre accolto 500 collaboratori della NATO e 45 collaboratori dell’Unione Europea. Agli afgani arrivati in Polonia sono stati forniti cibo, alloggio, prodotti di igiene personale, assistenza medica, psicologica e materiale (vestiti, giocattoli per bambini, ecc.).
Sono già state avviate le procedure per l’accoglimento delle domande di protezione internazionale dei cittadini afghani evacuati. Saranno nel contempo intraprese adeguate azioni volte a facilitare la loro integrazione.
Dichiarazione congiunta di Lettonia, Lituania e Polonia: