Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale si rivolgono – per la terza volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria – al Presidente della Repubblica inviando un dossier sulle leggi emergenziali legato alla proroga dello stato di emergenza sanitaria.
La proposta è di scindere la definizione di “stato di emergenza” di diritto amministrativo da quella di “stato di contagio conclamato” di tipo scientifico: questa si presta ad un calcolo probabilistico tratto dagli scienziati e non dipende da asseverazioni giuridiche pronunciate da organi politici. Quando i dati offerti dalla comunità scientifica dimostreranno che si è rientrati al di sotto della soglia della “probabilità relativa” di danno per la collettività, i cittadini che a ragion veduta non si ritengono portatori di sintomatologie a rischio per sé ed altri potranno uscire; se quel momento non combacerà con la revoca o la cessazione dello stato di emergenza dichiarato dal Governo, la contestazione dell’applicazione indebita dell’apparato sanzionatorio, posto a sostegno delle previsioni dei DPCM, provocherà una massa di ricorsi al giudice ordinario e, nell’assistere i cittadini che lo faranno, il Partito Radicale sarà, come sempre, in prima fila.