Il leader provinciale Giuseppe Arnone dichiara:
“ Lunedì dopo il mio incontro con il nuovo Commissario, illustrerò alla cittadinanza il programma di Sicilia Vera che sottoporrò alla comunità favarese.
Abbiamo le idee chiare vogliamo realmente cambiare uno status quo, che ha portato una situazione di devastazione e crisi nell’intera popolazione.
Il Comune diventerà la casa degli imprenditori, mantenendo saldi i principi di legalità, trasparenza ed economicità, attraverso il dialogo competitivo affideremo attraverso dei bandi pubblici i servizi che sono diventati improduttivi e onerosi per le casse dell’Ente Comune.
Ribadisco che i settori comunali dovranno essere accorpati, da 8 a 4, che dovremo intercettare i fondi comunitari, e chiederemo l’istituzione di una cabina di regia, dove si individueranno le figure e gli obiettivi concreti da raggiungere.
La piscina comunale e i servizi saranno esternalizzati, non è possibile spendere 50 mila euro di gasolio l’anno per avere ritardi e deficienze nell’erogare un servizio di pubblica utilità.
Il Castello Chiaramonte è una risorsa per la città e per questo è necessario creare una Fondazione e una stazione unica appaltante che si occupi di organizzazione degli eventi in maniera che si possa sfruttare economicamente questo bene nel migliore dei modi.
Inoltre un nuovo (Put), il piano urbano del traffico che finora è stato costoso e iniquo per il centro storico.
Il piano regolatore urbano attualmente in deroga va definito e approvato subito, avendo chiara una cosa gli immobili pericolanti del centro storico vanno demoliti, mentre i beni artistici e monumentali e i palazzi di Piazza Cavour vanno recuperati.
Anzi con i fondi comunitari vanno acquistati, per trasferire tutti gli uffici per realizzare un centro direzionale evitando la vecchia politica becera degli affitti che si sono rivelati un onere senza ritorno per il Comune.
Per le possibili alleanze per il candidato Sindaco i chiarimenti saranno esplicitati lunedì, fermo restando che Sicilia Vera non darà deleghe in bianco a chicchessia, conclude Arnone.