Dalle prime luci dell’alba, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 soggetti (9 dei quali in carcere e 2 agli arresti domiciliari), promotori e membri di un’organizzazione criminale che gestiva un lucroso traffico internazionale di sostanze stupefacenti del tipo cocaina tra il Sud America e la Sicilia.
Le odierne investigazioni, condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, traggono origine dagli approfondimenti avviati nell’agosto 2017, a seguito del sequestro di circa un chilogrammo di cocaina spedito all’interno di un pacco proveniente dalla Colombia e occultata sotto la forma di chicchi di caffè, da qui il nome dell’operazione.
Più in particolare, a seguito del rinvenimento dello stupefacente presso l’aeroporto di Ciampino (Roma), venivano avviate mirate attività di polizia giudiziaria, tese ad individuare i reali destinatari dell’ingente quantitativo di narcotico, così accertando come l’illecita operazione repressa non avesse carattere di episodicità, bensì si inserisse in un più ampio e strutturato quadro delinquenziale, operativo nella Sicilia orientale e con ramificazioni anche in Germania, Olanda e Malta, oltre che in Sud America.
Nel dettaglio, emergeva come il quantitativo di “caffè”, spedito dal cittadino colombiano R.C. cl. 84, coadiuvato in Italia dalla compagna cubana S.M. cl. 86, avrebbe dovuto essere ritirato, a Messina, dalla coppia D.B.A. cl. 79 e B.T. cl. 87, per conto del noto narcotrafficante catanese Z.S.A.cl. 77, dimorante a Sant’Alfio (CT), contiguo al clan mafioso Laudani di Catania, per il tramite del suo factotum S.C.A. cl. 77.