Il Governo del cambiamento sta per bucare l’ennesima promessa.
Questa volta ad essere tradite sono le vittime dell’amianto, che il Governo ed il Parlamento hanno “casualmente” dimenticato di tutelare.
Nella Finanziaria 2019 non si fa cenno infatti al Piano Nazionale Bonifiche Amianto, e dire che quando il tema serviva a catalizzare voti, molti parlamentari (soprattutto pentastellati) si sono sperticati per difendere la nobile causa.
Cosa accadrà a chi ha contratto l’asbestosi?
Quali saranno i diritti dei malati?
La prevenzione come sarà attuata?
Ed in tema di bonifiche?
Il Governo dovrà dare delle risposte anche perché in Italia, nonostante la messa al bando dellla fibra killer (legge 257/92) si continua a morire per patologie asbesto correlate.
I dati (si tratta di cifre sottostimate) parlano di circa 3.500 persone all’anno colpite da patologie causate dall’amianto, di cui il 30% sono vittime “civili”.
Ciononostante il Ministro del Lavoro Di Maio sonnecchia.
L’ultima spiaggia
Come accennavamo, la Finanziaria approvata al Senato con voto di fiducia, non contempla alcuna azione per arginare il pericolo amianto. Adesso l’ultima speranza è che alla Camera possa accadere qualcosa.
Il paradosso
Ciò che ci lascia perplessi è che i soldi ci sono: si tratta di ben 24 milioni di euro da destinare ai malati.
Temi urgenti nel voto di Bilancio
Ma quali sono allora i temi urgenti che trattati nel voto di Bilancio al Senato?
Mentre c’è chi muore o si ammala, il Senato prevede un taglio del 30% dei premi che le aziende devono versare all’INAIL e al tempo stesso vengono ridotte le indennità per le vittime di infortuni e malattie professionali.
Ma la cosa più sorprendente, è che inserisce nel voto di Bilancio, l’eradicazione degli ulivi secolari affetti da Xylella.
Il commento dei familiari delle vittime del dovere…
“Traditi e abbandonati dal governo gialloverde che si è sempre dichiarato vicino, soprattutto al personale civile e militare delle Forze Armate, tra coloro che sono stati più esposti ad amianto e altri cancerogeni, così da contrarre altre patologie. Ci potevano evitare l’umiliazione di attivare ed affrontare un paradossale procedimento giudiziario contro lo Stato”- dichiarano i familiari delle vittime.
E il commento dell’avvocato Ezio Bonanni, Presidente ONA
Questo è il motivo per il quale l’Ona e le vittime del dovere si sono appellate fiduciose al Capo dello Stato. Se tali provvedimenti fossero stati inseriti nella Finanziaria ci sarebbe stato anche un evidente risparmio economico in termini di spese di giudizio nel caso della ormai costante soccombenza dello Stato”. “Le sentenze a favore delle vittime rappresentano, infatti, il 100% delle cause, stante l’intervento della Corte di Cassazione a Sezioni Unite. Pertanto l’eliminazione di procedimenti avrebbe ridotto anche il carico giudiziario che impegna già grandemente la giurisdizione ordinaria e amministrativa, dato l’alto numero di cause ancora pendenti e di quelle che le Vittime e/o i loro superstiti saranno ancora costretti a promuovere” – precisa il Presidente ONA che sottolinea: “per far fronte alle coperture economiche degli emendamenti alla legge di Bilancio 2019 riguardanti i risarcimenti delle Vittime del Dovere che si sono sacrificate a costo della propria vita nella lotta contro la criminalità, Eroi della Nazione caduti servendo la Patria le cui famiglie hanno conosciuto il dolore e quel vuoto che nessuno potrà mai più colmare, si sarebbero potuti utilizzare i fondi del Fug (Fondo Unico Giustizia) alimentato dalle confische di beni alle mafie”.
A conti fatti stavamo meglio quando stavamo peggio?
https://www.osservatorioamianto.com/
https://www.osservatorioamianto.com/dipartimenti/riconoscimento-di-vittima-del-dovere/
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