ROMA, 4 nov. – “La richiesta di arresti domiciliari per Totò Cuffaro, Saverio Romano e altri sedici tra politici, funzionari e imprenditori, nell’ambito di un’inchiesta su corruzione e appalti truccati nella sanità, rappresenta l’ennesimo schiaffo alla credibilità delle istituzioni siciliane e alla fiducia dei cittadini nella politica. Ancora una volta, emerge l’ipotesi di un sistema di potere che intreccia politica e interessi privati, che considera la cosa pubblica come terreno di scambio e di favori. È un copione che la Sicilia conosce bene e che ha già pagato a caro prezzo, in termini di sviluppo, di servizi e di dignità. Chi ha già compromesso la credibilità della politica non può pensare di tornare a gestire affari pubblici. La Sicilia non ha bisogno di chi usa la politica come strumento di controllo, ma di chi la vive come servizio e responsabilità. Se queste accuse dovessero essere confermate, sarebbe un segnale inequivocabile della necessità di una svolta radicale: la politica deve restare fuori dalla sanità e la sanità deve essere liberata dalle mani di chi l’ha trasformata in un sistema di potere. La Sicilia ha bisogno di trasparenza, di etica, di competenza. Non di vecchie logiche, non di chi pensa che tutto si possa barattare. È tempo di restituire alla nostra terra una politica pulita, autonoma e capace di guardare solo all’interesse dei cittadini”.
Lo ha detto il deputato palermitano M5S Davide Aiello in un intervento di fine seduta alla Camera.