“Dopo la prima audizione da me richiesta lo scorso 8 ottobre e disertata dai vertici aziendali, oggi la Cargill si è finalmente presentata in Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana, ma purtroppo l’atteggiamento dell’azienda è stato ancora una volta scorretto, arrogante e inaccettabile”. Lo dichiara il deputato regionale di Forza Italia Alessandro De Leo, in merito alla vertenza che riguarda lo stabilimento industriale di Giammoro a Pace del Mela e che coinvolge direttamente 49 lavoratori, oltre un cospicuo indotto.
“I dirigenti intervenuti – prosegue De Leo – hanno mantenuto uno sgarbo istituzionale senza precedenti, limitandosi a leggere una posizione preconfezionata, in linea con le decisioni della multinazionale americana, mostrando totale chiusura al dialogo.
È un comportamento che offende le istituzioni siciliane, ignora i lavoratori e calpesta il nostro territorio”.
Durante la seduta, De Leo ha chiesto di bloccare la procedura di licenziamento collettivo fino al 31 dicembre 2025 e di aprire un tavolo regionale per valutare eventuali offerte di subentro o riconversione industriale, che avrebbero consentito anche l’attivazione degli ammortizzatori sociali.
“Una richiesta di buonsenso – sottolinea De Leo – che però non è stata accolta dai rappresentanti aziendali, segno di una chiusura totale e irresponsabile da parte della Cargill”.
De Leo, insieme a tutta la Commissione, ha inoltre chiesto al Presidente di formulare ufficialmente la richiesta di apertura di un tavolo di crisi nazionale.
“La Cargill – aggiunge il parlamentare azzurro – si sta comportando come un soggetto senza scrupoli, che dopo aver beneficiato per anni delle competenze e della dedizione dei lavoratori siciliani, oggi pensa di poter chiudere lo stabilimento di Giammoro nel silenzio generale, lasciando solo disoccupazione e disperazione. Questo è un attacco diretto alla dignità dei lavoratori e alla Sicilia intera”.
“Per quanto mi riguarda – conclude De Leo – continuerò ad essere a fianco di questi lavoratori, pretendendo rispetto per le istituzioni e per il nostro territorio. E’ fondamentale che la Regione Siciliana e il Governo nazionale intervengano con urgenza per fermare questa vergogna e tutelare il futuro industriale di Giammoro”.