
Reggio Calabria, 24 ottobre 2025 – L’Avv. Gioacchino Genchi, del Foro di Roma, ha depositato un’articolata eccezione di incostituzionalità nel procedimento penale attualmente in corso presso il Tribunale di Reggio Calabria relativo a un caso di revenge porn, ossia la diffusione non consensuale di immagini e video sessualmente espliciti della vittima da parte di terzi.
L’eccezione riguarda la normativa italiana sul gratuito patrocinio a spese dello Stato, che consente normalmente l’assistenza legale gratuita alle vittime di reati gravi – come violenza sessuale, stalking o maltrattamenti – a prescindere dal reddito. Tuttavia, la legge vigente esclude le vittime di revenge porn da questa tutela, subordinando l’accesso al patrocinio alla soglia reddituale, diversamente da quanto avviene per altre tipologie di reato che comportano gravi lesioni alla dignità e alla sfera privata. L’atto solleva quindi profili di incostituzionalità per violazione dei principi di uguaglianza e tutela della dignità sanciti dalla Costituzione.
La vicenda giudiziaria in corso trae origine da gravi condotte di diffusione illecita di materiale sessuale, realizzato con dispositivi informatici o telematici, che hanno provocato danni morali, materiali e psicologici alla vittima e al suo nucleo familiare, inclusi i figli minori, costretti a subire pesanti ripercussioni sulla vita quotidiana e sul percorso formativo.
Il contesto storico e normativo
Il tema del revenge porn ha suscitato attenzione crescente negli ultimi anni, a seguito di casi drammatici che hanno coinvolto giovani vittime italiane:
● Tiziana Cantone (31 anni, Napoli) – suicida il 13 settembre 2016, dopo la diffusione non consensuale dei suoi video intimi e anni di bullismo online. La sua morte ha portato all’introduzione del reato di revenge porn in Italia nel 2019.
● Giulia Cecchettin (22 anni, Cologna Veneta) – uccisa nel novembre 2023 dall’ex fidanzato dopo mesi di stalking e molestie; il caso ha contribuito all’inserimento del reato di femminicidio nel Codice Penale italiano nel 2025.
● Larimar Annaloro (15 anni, Piazza Armerina, Enna) – suicida il 5 novembre 2024; indagini successive hanno ipotizzato che la diffusione di foto e video scolastici possa aver avuto un ruolo determinante nel tragico gesto.
A questi episodi si aggiungono le più recenti notizie di cronaca, come la scoperta del gruppo Facebook denominato “Mia Moglie”, con oltre 32.000 membri, che condivideva immagini intime di donne senza il loro consenso. Il gruppo è stato chiuso dalle autorità italiane dopo oltre 2.000 denunce.
Proprio al fine di sollecitare un intervento del Parlamento su quella che appare essere stata una mera dimenticanza del legislatore, che nel varo della legge sul cosiddetto “Codice Rosso” ha omesso di inserire il reato di revenge porn tra quelli per i quali è previsto il gratuito patrocinio per le vittime, l’Avv. Genchi ha trasmesso l’eccezione depositata al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Giorgia Meloni (omissando i nomi della persona offesa e degli imputati), sollecitando iniziative legislative sul punto, a prescindere dal corso giudiziario dell’eccezione stessa.
Nella lettera trasmessa, l’Avv. Genchi sottolinea che, a differenza delle vittime di violenza sessuale, stalking o altri gravi reati, le vittime di revenge porn restano escluse dall’accesso automatico al patrocinio gratuito a spese dello Stato, nonostante l’altissimo impatto psicologico e sociale delle condotte illecite. L’iniziativa mira a promuovere interventi legislativi volti a garantire pari tutela legale e sostegno concreto a tutte le vittime di reati sessuali telematici.