Gela (CL) 25 settembre 2025 – “Il fatto che oggi i cittadini del comprensorio gelese abbiano risposto in massa con la loro presenza alla manifestazione indetta per protestare contro il depauperamento dei reparti dell’ospedale di Gela e più in generale di tutti gli ospedali siciliani, è l’ennesima dimostrazione che la gestione della sanità del governo Schifani è stata fallimentare. I siciliani sono con noi in questa protesta e vogliono il vero cambiamento. Siamo al fianco dell’amministrazione comunale di Gela, del consiglio, delle associazioni e i cittadini che oggi sono scesi in piazza a manifestare”.
Lo dichiara il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle e vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Nuccio Di Paola a margine della manifestazione tenutasi davanti all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, contro il taglio dei posti letto previsto dalla rete ospedaliera targata Renato Schifani.
“Negli anni la sanità nella nostra Isola – sottolinea Di Paola – ha subito una devastazione, a causa della diminuzione dei posti letto, carenza di personale, e delle lunghe liste d’attesa. Il nostro messaggio è sempre chiaro, la politica deve uscire fuori dalla sanità perché le 9 ASP hanno fallito. Il sistema attuale si basa su logiche totalmente politiche, basti pensare che l’attuale assessore regionale alla salute Daniela Faraoni in quota Lega, è l’ex manager dell’azienda sanitaria provinciale di Palermo, ASP che non ha certamente brillato per risultati. Il figlio dell’assessore è sindaco di Serradifalco e segretario provinciale della Lega a Caltanissetta. La sanità non può essere un affare di famiglia politica e proprio per evitare altri casi con potenziali conflitti di interesse abbiamo presentato un ddl all’Ars. Appena governeremo la Regione spazzeremo via tutti i manager piazzati dai politici riformando l’intero sistema: i manager vanno individuati per la loro esperienza e competenza. Il faro deve essere il benessere dei pazienti, non quello dei comitati elettorali. Invito tutti i sindaci alla mobilitazione, la sanità pubblica è ad un punto di non ritorno”, conclude Di Paola.