
L’Ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede ha organizzato la presentazione ufficiale della mostra “Gloria: Opere Religiose e di HOPE dell’artista taiwanese Hsieh Sheng-Min”, allestita presso il Foyer dell’Edificio Antico della Pontificia Università Urbaniana. L’evento, realizzato lo scorso giovedì 18 settembre, si inserisce nel quadro dell’“Anno della Cultura di Taiwan in Europa 2025”, iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri della R.O.C. (Taiwan) per rafforzare i legami culturali tra Taiwan e il continente europeo.
Tra le personalità presenti, ha preso la parola il Cardinale Silvano Maria Tomasi, Delegato Speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, sottolineando il valore essenziale dell’espressione artistica: “La bellezza e l’arte rivelano l’anima di un popolo. E ciò che stiamo osservando questo pomeriggio ci incoraggia ad accrescere la nostra speranza”.
Riflettendo sull’importanza sociale e morale del dialogo creativo, ha aggiunto:
“L’arte è un veicolo, una via maestra per apprezzare gli altri, per valorizzare la bellezza come ambiente da rafforzare e difendere, al fine di creare uno spazio di vita più umano, libero dalla violenza, dove lavorare insieme per una casa migliore per tutta l’umanità”.
Nel suo intervento inaugurale, l’Ambasciatore Anthony C.Y. Ho ha evidenziato il ruolo fondamentale della cultura come ponte tra le nazioni: “Taiwan è costantemente citata nel mondo per la sua tecnologia avanzata, in particolare nel settore dei semiconduttori, ma è anche una terra ricca di un patrimonio culturale variegato e profondo. Come ha sottolineato il nostro Ministro degli Esteri Lin Chia-Lung: la cultura plasma l’identità, e il rispetto reciproco nasce dall’ammirazione reciproca”.
In onore del Giubileo della Speranza 2025, ha spiegato il significato del termine HOPE proposto dall’ambasciata come acronimo di quattro valori fondamentali: “H per Humanità, O per Opportunità, P per Partenariato, ed E per Incontro. Taiwan continuerà a collaborare con la Santa Sede per promuovere iniziative umanitarie e creare maggiori opportunità per i nostri fratelli e sorelle meno fortunati, attraverso partenariati significativi e incontri nel mondo intero. Il nostro obiettivo è aprire nuovi cammini di speranza per tutti”.
Ricollegandosi all’invito di Papa Leone XIV a promuovere una vera cultura dell’incontro, l’Ambasciatore ha aggiunto: “Ritengo che questa mostra possa servire da piattaforma per lo scambio culturale, favorendo una comprensione e un’ammirazione più profonde tra i popoli”. Ha quindi concluso con un invito: “Dalla tecnologia all’arte, Taiwan è un luogo in cui tradizione e innovazione si fondono per dare forma al futuro.”
Il professore Hsieh Sheng-Min, cattolico devoto e docente di Digital Media Design presso l’Asia University di Taiwan, ha espresso profonda gratitudine a tutti i presenti, affermando: “Questa occasione non è semplicemente una mostra personale, ma un momento in cui la fede e l’espressione artistica di Taiwan si incontrano”. Ha ricordato le benedizioni ricevute dalla sua famiglia, in particolare da sua madre, come fonte ispiratrice della sua vocazione: “La fede è un’eredità sacra, trasmessa di generazione in generazione”.
Le opere esposte riflettono quella che l’artista definisce “Iconografia biblica taiwanese”, una visione personale che fonde armoniosamente le tradizioni religiose orientali e occidentali. La mostra presenta circa 30 incisioni originali, suddivise in tre serie tematiche: la prima, La localizzazione dell’arte cattolica a Taiwan, esprime l’universalità della fede attraverso simboli tipicamente taiwanesi; la seconda, Dialogo artistico interreligioso, impiega il linguaggio visivo come strumento di dialogo tra diverse tradizioni spirituali; la terza, Anno Giubilare H.O.P.E. Taiwan, propone un messaggio di speranza ispirato al Giubileo 2025 della Santa Sede, come contributo spirituale di Taiwan al mondo.
Come ha dichiarato lo stesso artista: “Questa mostra ricorda che l’arte è, in sé, una forma di preghiera e un pellegrinaggio. Auspico che non rappresenti solo la benedizione di Taiwan, ma che possa diventare un ponte di fede e di scambio culturale con la Santa Sede”. Dopo la sua presentazione presso la Pontificia Università Urbaniana, le opere restano esposte presso la sede dell’Ambasciata della Repubblica di Cina (Taiwan) presso la Santa Sede, continuando a promuovere il dialogo interculturale e interreligioso attraverso il linguaggio universale dell’arte