
La vicenda che ci vede coinvolti come genitori di un bambino disabile – scrive il Dott. Inturri -, e che vede coinvolti Uffici Servizi Sociali del Comune di Avola e l’Asp di Siracusa (Distretto Socio Sanitario 046), per ottenere tutti i diritti previsti nel Progetto di vita che abbiamo richiesto, è arrivato ad una svolta.
Dopo gli articoli pubblicati su La Sicilia, da parte della giornalista Carmen Orvieto, e su Lavalledeitempli, da parte del giornalista Gian Morici, ha suscitato la sensibilità di molte persone che hanno richiamato l’attenzione dei soggetti coinvolti.
Ieri mattina, infatti, siamo stati convocati dagli Uffici dei Servizi Sociali di Avola per verificare la situazione.
Un rapido riscontro dovuto grazie al contributo dell’assessore dei servizi sociali, avv. Busà, la responsabile degli uffici e il pedagogista dello stesso ufficio.
In data odierna, 13 c.m., abbiamo discusso dei punti salienti da noi richiesti, quali: ore aggiuntive Assistente Specialistico all’Autonomia e alla Comunicazione (Asacom), come previsto dal PEI rilasciato dall’I.C. “Capuana-De Amicis” di Avola, e terapista ABA per quanto riguarda il quadro comportamentale di competenze dell’Asp di Siracusa.
Nell’incontro che riteniamo proficuo per il minore, insieme desideriamo garantire i diritti non solo di nostro figlio ma di tutti i bambini disabili.
Purtroppo, come famiglia, ci siamo resi conto che alcune normative sono errate, come la distribuzione dei fondi per la disabilità provenienti dalla Regione e diretti ai Distretti Sanitari e poi ai Comuni, in quanto la distribuzione delle risorse non avviene in base al numero della popolazione o dei soggetti disabili, ma avviene in modo equo (cioè divisa in parti uguali), questo è quanto ci hanno spiegato negli uffici.
In sostanza, un Comune che ha 60 disabili percepisce quanto un Comune che ha 10 disabili, e viceversa.
Il progetto di vita, in ogni caso, non è stato firmato in quanto, sia gli uffici sociali che noi come famiglia, desideriamo capire e ricevere per iscritto il “niet” sul terapista aba di competenza all’Asl nonostante nei verbali redatti ne indicano la problematica, e dall’altra parte accertare il PEI in quanto mancano le firme dell’NPI e le ore dell’Asacom sono corrette a penna e manca la sigla (firma) che ne conferma la correzione.
Come abbiamo affermato sin dal primo contatto con la stampa, il nostro problema – che poi è un problema che riguarda molte famiglie – non deve appartenere ad un partito politico o un altro, ma a tutti.
I diritti delle persone disabili sono stabiliti dalla Convenzione Onu e dalla nostra Costituzione, inoltre la normativa sulla legge della disabilità (legge 104/92) parla da sé.
Ci preme sottolineare che la svolta è avvenuta solo grazie ad uno spirito di umanità e solidarietà, ma riteniamo che il silenzio di chi rappresenta nelle poltrone non è ne accettabile ne condivisibile.
Grazie
Dott. Maurizio Inturri