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“Agrigento e i Chiaromonte, tra potere, magnificenza e devozione” è la mostra inaugurata questa mattina al Monastero Santo Spirito di Agrigento. L’esposizione è promossa dalla Presidenza della Regione Siciliana, tra le iniziative collegate ad Agrigento Capitale della Cultura 2025, ed attuata dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento.
L’iniziativa rappresenta un percorso attraverso la storia, l’arte, l’architettura della città nel corso del Trecento, quando la città fu dominata dalla potente famiglia aristocratica la cui storia ebbe infatti inizio ad Agrigento, dal matrimonio tra Federico Chiaromonte e Marchisia Prefoglio. Presto, cumulando cariche e spesso usurpando le prerogative regie, la famiglia nobiliare giunse a controllare alcune tra le principali città del Regno, compresa la capitale, Palermo, e ad estendere il proprio dominio su ampie porzioni di territorio, importanti anche dal punto di vista economico. Agrigento ed il suo territorio rimasero però centrali negli interessi e nell’attività della famiglia, che vi impresse un’impronta indelebile grazie all’impulso dato all’ampliamento dello spazio urbano, alla costruzione di raffinati edifici, alla committenza di opere d’arte. La stretta collaborazione dei Chiaromonte con il vescovo e il capitolo della Cattedrale, che si espresse anche con la fondazione e dotazione di chiese, ospedali o monasteri, favorì il radicamento della famiglia nella città e nel territorio.
Alla inaugurazione erano presenti il prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, il sindaco di Agrigento Franco Micciché, il presidente del Consiglio del Parco della Valle dei Templi Giuseppe Parello, il direttore del Parco Roberto Sciarratta, il presidente della Fondazione Agrigento 2025 Maria Teresa Cucinotta, don Giuseppe Cumbo vicario generale dell’Arcidiocesi di Agrigento e don Giuseppe Pontillo direttore dell’Ufficio Beni culturali ed ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento. Assente il presidente della Regione Siciliana e l’assessore regionale ai beni culturali.
Nei loro saluti i vari rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato come il lavoro sinergico tra i vari enti coinvolti abbia portato non solo ad un recupero della bellezza ma anche e soprattutto a dimostrare come il lavoro unitario, coordinato e comune porta alla realizzazione di eventi belli come la realizzazione di questa mostra.
La mostra, suddivisa in due sedi, Monastero Santo Spirito e Polo espositivo San Lorenzo a cui si aggiungerà anche la Biblioteca lucchesiana, mettesse in luce la famiglia Chiaromonte raccontando e facendo conoscere i monumenti da loro realizzati nel territorio siciliano, castelli, come lo Steri di Agrigento, dal 1611 Seminario vescovile, ma anche materiale antropologico e religioso che permette di raccontare la storia della città di Agrigento nel periodo medioevale.
«La mostra sui Chiaromonte è l’occasione per puntare l’attenzione su uno dei momenti storici più importanti per il nostro territorio – afferma don Giuseppe Pontillo -. La mostra permetterà di potere visitare, oltre agli affreschi medievali della Cattedrale, che sono esposti stabilmente al Museo Diocesano, anche alcuni brani, fino ad ora non visibili, e pergamene trecentesche dell’Archivio Capitolare della Cattedrale e un rarissimo Evangelistario custodito da sempre nello Steri grande oggi Seminario Arcivescovile».
«Questa importante iniziativa – spiega il direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi – rappresenta un momento di riscoperta della storia della città Capitale della Cultura e il loro legame con la famiglia dei Chiaromonte che offriamo non solo agli agrigentini ma ai tanti visitatori della Valle perché si rinsaldi il rapporto con il Colle della città».
