Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Prof. Vittoria Criscuolo, Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme”:
Egregio direttore,
ho guardato l’intervista al regista e all’attrice pubblicata sul suo giornale e le chiedo cortesemente di concedermi una replica.
Mi chiedo: varrà davvero la pena di vedere questo cortometraggio?
La mia non è una domanda retorica e non intende essere offensiva, ma non sono sicura che la narrazione del film possa davvero essere rivoluzionaria, perché dall’intervista emergono i soliti luoghi comuni sull’aborto: prima di tutto il regista ha affermato che questa è una questione che riguarda la donna, dimostrando come ancora una volta l’uomo non voglia assumersi responsabilità sul figlio che insieme alla donna ha concepito; poi, la seconda affermazione è stata dell’attrice, anche qui solito luogo comune sulla “difficile scelta della donna, forse la più difficile della sua vita“. Questo non è vero, è ora che si squarci il velo sulla verità: gli aborti, dalla relazione sulla 194 presentata dal ministero, con più di un anno di ritardo (si riferisce al 2022) rivela che le interruzioni sono aumentate moltissimo (63.651 bambini cui è stato negato il diritto di vita) ma soprattutto sono aumentate tra le minorenni e c’è stato un incremento spaventoso della vendita delle pillole del giorno dopo e dei cinque giorni dopo, che possono avere anche effetto abortivo.
Chi guadagna da tutto ciò? Le case farmaceutiche evidentemente, alle quali si paga il prezzo di questa sudditanza nei confronti dell’aborto.
I numeri sono spaventosi, sono dati scientifici, statistici, sarebbe il caso di partire dalla verità per fare affermazioni che invece, da quello che ho sentito, corrispondono semplicemente alla ideologia corrente.
Quanto sarebbe stato bello e utile per il nostro Paese avere invece un cortometraggio che spaccasse, completamente controcorrente!
Mi dispiace vedere ancora una volta uomini e donne in ginocchio davanti alla mentalità abortista che ormai ha permeato l’Italia , da quasi mezzo secolo, dall’approvazione della legge 194/78.
Sarebbe il momento di alzarsi in piedi a dire che forse, questa impostazione preistorica, per il bene delle nostre generazioni future, andrebbe abbandonata.
Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it