Palermo, 20 giugno 2024 – Il commento al Vangelo della domenica in ebraico e in arabo, da leggere o da ascoltare con un file audio, per offrire alle comunità cristiane e non cristiane presenti in Sicilia e all’estero uno strumento di riflessione e meditazione della Parola di Dio.
Debutta “Commento in lingue”, la nuova rubrica di Portadiservizio.it a cura di don Salvatore Lazzara, presbitero dell’Arcidiocesi di Palermo. «Si tratta di un’iniziativa di cui andiamo molto orgogliosi e per la quale ringraziamo don Salvatore – dice Michelangelo Nasca, direttore di Portadiservizio – che ha messo a disposizione le proprie conoscenze maturate nei tanti anni di servizio svolti presso l’Ordinariato Militare in Italia. In un momento storico di crisi internazionali e guerre, riteniamo sia importante costruire ponti e favorire l’incontro e il confronto tra culture e religioni che possono e devono arricchirsi a vicenda».
Ogni settimana sarà pubblicato un commento al Vangelo della domenica in italiano, da cui sarà tratta una sintesi tradotta in ebraico e in arabo da leggere o ascoltare. «Una rubrica indirizzata anzitutto alle comunità presenti a Palermo e in Sicilia – continua Nasca – ma ovviamente a disposizione di tutti. In un tempo travagliato, come giornalisti e come cattolici vogliamo essere promotori di speranza e di dialogo per ribadire il principio di fratellanza universale che non conosce nemici o avversari, siamo tutti figli di un Dio che è amore».
Portadiservizio.it è un giornale on line di ispirazione cattolica nato nel 2021 dall’idea di alcuni giornalisti e comunicatori cattolici di creare un luogo virtuale di formazione e informazione: articoli, reportage, videoservizi raccontano la vita delle comunità parrocchiali e delle diocesi della Sicilia e più in generale della Chiesa. «Una realtà in costante crescita anche sui social grazie alla pagina Facebook e ai canali Youtube e Telegram – conclude il direttore – e che offre la possibilità di conoscere realtà e iniziative che si svolgono nel nostro territorio ma che spesso non vengono valorizzate come meriterebbero, grazie al contributo di chi crede in un giornalismo che, come dice Papa Francesco, deve partire dall’ascolto e parlare con il cuore”.