L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) e l’Ente Scuola Edile di Catania (ESEC) ospiteranno il Convegno “Le nuove frontiere della stabilizzazione a calce dei terreni- da rifiuto a risorsa”,che si terràil prossimo 31 maggio,dalle ore 8:30 alle 13:00, presso la sede di ESEC Catania (Strada Boschetto Plaja, 2).
Dalla collaborazione tra l’Associazione dell’Industria Italiana della Calce e delle Malte (CAMA), ANCE Sicilia, Bomag Italia srl, Trio srl e ConsorzioL&R –Laboratori Riuniti nasce l’idea di dar vita ad un convegno incentrato sull’importante tema della stabilizzazione a calce dei terreni.
L’obiettivo sarà quello di presentare un’analisi dello stato dell’arte nel campo delle infrastrutture, passando attraverso una presentazione dei primi risultati dell’attività di ricerca sulla stabilizzazione delle ceneri dell’Etna.
Nel corso del convegno verrà inoltre mostrata una valutazione sulla riduzione delle emissioni di CO2 nel passare da opere in terra con materiali tradizionali provenienti da cava all’utilizzo di quelli di risulta dalle attività di cantiere stabilizzate a calce.
“Sono contento che la mia Regione ospiterà un Convegno di tale spessore per il nostro settore. Come Presidente e Amministratore Delegato della Leone La Ferla Spa, azienda affermata nel settore della cottura della calce e punto di riferimento per la piccola industria siciliana, ritengo fondamentale portare all’attenzione delle Istituzioni, sia locali che nazionali, l’importante ruolo della calce nella stabilizzazione dei terreni. Per questo, ringrazio di cuore il dott. Stefano Ciufegni, Italferr e ANAS per il loro importante contributo di carattere scientifico e il prof. Giacomo Russo dell’Università Federico II di Napoli per la sua preziosa attività di ricerca scientifica sulla stabilizzazione delle ceneri vulcaniche, che verrà presentata proprio in occasione dell’evento” afferma Leone La Ferla, Presidente dell’Associazione dell’Industria Italiana della Calce e delle Malte (CAMA).
“Sono onorato di essere stato invitato a partecipare al convegno” ha dichiarato il Prof. Russo “perché ritengo che il trattamento a calce dei terreni sia un metodo di riuso dei terreni di scarto che trova sempre maggiore consenso nella pratica delle costruzioni delle grandi infrastrutture civili.
La richiesta di sostenibilità delle grandi opere comporta, infatti,la valorizzazione di tutti i materiali che si rendono disponibili durante le fasi di costruzione, nella direzione dell’azzeramento degli scarti. In tal modo si può da una parte minimizzare lo sfruttamento di siti di approvvigionamento, dall’altra concentrarsi sulla ricerca e la coltivazione di siti di deposito, con notevoli vantaggi in termini di salvaguardia del territorio, riducendo peraltro emissioni in atmosfera e costi legati alle operazioni di trasporto.
Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha consentito una sempre maggiore comprensione dei fenomeni indotti dal trattamento a calce dei terreni di scarto e dei benefici che il trattamento comporta in termini di proprietà geotecniche, consentendo peraltro di estendere la tecnica ai terreni finora considerati non idonei al trattamento, come per esempio i terreni di origine vulcanica, estremamente diffusi nell’area centro-sud del paese. Gli studi sperimentali per la selezione delle miscele e la definizione delle procedure di posa in opera e di controllo della costruzione sono attualmente avanzate al punto da garantire ottime prestazioni e durabilità delle opere realizzate con terreni trattati a calce”.
“Con il dott. La Ferla parlavamo da tempo di dar vita ad un convegno sul tema della stabilizzazione a calce dei terreni per le grandi opere infrastrutturali – ha dichiarato il coordinatore scientifico del convegno dott. Stefano Ciufegni – ma volevamo che, oltre a presentare le esperienze già realizzate, fossero messe in evidenza le novità e le ricerche in corso. Inoltre, ritengo opportuno evidenziare come, nell’imminenza della pubblicazione dei CAM per le opere infrastrutturali, questa pratica, già usata dai romani, possa contribuire in maniera significativa alla transizione ecologica in cui, oggi, tutti siamo impegnati, presentando uno studio di un caso reale sulla importante riduzione di emissioni di CO2. Da queste riflessioni nasce dunque anche il titolo del convegno”
Tra i partecipanti alla tavola rotonda,presieduta dal dott. Leone La Ferla,l’ing. Donato Ludovici (direttore di Ingegneria delle Costruzioni di Italferr), l’ing. Luca Bernardini (direttore tecnico ANAS) e alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali, tra cui l’On. Giuseppe Carta, Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Siciliana.
Il convegno sarà patrocinato dalla Regione Siciliana (Assessorato Regionale Acqua e Rifiuti), dall’Ordine Nazionale dei Geologi (ONG) e dall’ALGI (Associazione Laboratori Geotecnici Italiani).