A seguito della notizia pubblicata da organi stampa in merito al rinvenimento di frammenti di anfore da trasporto di età greco-romana e vasellame di età medievale all’interno di un sacchetto di plastica lasciato, insieme ad altri rifiuti, sul pontile “Cormorano” del porticciolo di Agrigento, l’avv. Antonio Alaimo, su espresso incarico del Presidente della “Cormorano scarl” rappresenta quanto segue:
“In data odierna svariate testate giornalistiche hanno riportato la notizia, secondo la quale sarebbero tati ritrovati nel pontile della Cormorano, ubicato nel porticciolo turistico di San Leone, Agrigento, dei reperti archeologici di notevole valore, contenuti all’interno di un sacchetto di plastica.
Preme immediatamente e categoricamente smentire tale circostanza poiché, né nel pontile in concessione alla Cormorano, né in generale nell’area in concessione alla detta cooperativa, è stato mai rinvenuto alcun sacchetto di plastica contenente reperti archeologici”.
Una precisazione necessaria al fine di tutelare gli interessi della “Cormorano scarl” ingiustamente coinvolta nella vicenda.