Marzo è il mese dedicato alla prevenzione del secondo carcinoma più diffuso in Italia. I medici dell’Associazione Italia Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri invitano allo screening e annunciano l’avvio di un importante studio per individuare e rimuovere le criticità che riducono la partecipazione della popolazione allo screening.
Palermo 13 Marzo 2024 – I numeri del cancro al colon in Italia riportano nel 2022 una stima di circa 48.100 nuove diagnosi (uomini 26.000; donne 22.100) e una mortalità che si stima per il 2021 di 21.700 decessi.
Lo screening è uno strumento di salute tanto più efficace quanto più partecipato e ha come scopo principale di intercettare le lesioni precancerose rappresentate dai polipi del grosso intestino o dai tumori in una fase precoce di malattia.
Lo screening del cancro colo-rettale si rivolge ad una popolazione di età adulta, che viene invitata dal proprio medico di medicina generale a aderire alla iniziativa, ritirando generalmente in farmacia un kit per la ricerca del sangue occulto in un piccolo campione di feci. Solo in caso di positività si procede ad effettuare l’esame di secondo livello rappresentato dalla colonscopia.
L’attivazione dei programmi di screening del colon retto in Sicilia è avvenuta in maniera progressiva, a partire dal 2010 per giungere a completamento nel 2012. Attualmente, nella regione, la popolazione in target è rappresentata da 681.870 persone tra i 50 e i 69 anni.
Nel 2022, grazie a programmi attivati da regioni e province, il 90,6% dei soggetti aventi diritto ha ricevuto l’invito ad effettuare lo screening di primo livello (ricerca di sangue occulto nelle feci) ma solo il 17.16% ha aderito al programma di prevenzione.
Secondo gli ultimi dati disponibili ogni anno, in Sicilia, muoiono di tumore del colon-retto circa 870 uomini e 730 donne. A fronte di questi dati è importante sapere che tra coloro che scelgono di aderire al programma di screening, si rileva una significativa percentuale di guarigione con sopravvivenza fino al 90%, nei casi frutto di una diagnosi precoce del problema.
“Nonostante numerose iniziative divulgative attuate negli ultimi anni, – afferma il Dottor Luca Barresi, Responsabile della Pancreas Unit di IRCCS-ISMETT, Palermo, Presidente Regionale Aigo Sicilia – appare evidente che la partecipazione allo screening è ancora troppo bassa per poter modificare significativamente i tassi di mortalità per neoplasia del colon-retto in Sicilia. È evidente la necessità di incrementare la sensibilizzazione della popolazione target a questo screening coinvolgendo sia i gastroenterologi sul territorio che i medici di base.
Con questo obiettivo è stato recentemente riattivato un tavolo di confronto e pianificazione delle attività correlate allo screening del tumore colo-rettale, tra i rappresentanti delle società scientifiche gastroenterologiche italiane, dell’università e della sanità regionale siciliana”.
Consapevole del valore determinante della prevenzione e della diagnosi precoce Aigo ha promosso nei primi mesi dell’anno l’indagine “Fattori che influenzano gli esiti dello screening organizzato del cancro colon retto in Italia”, che ha coinvolto oltre 50 strutture ospedaliere di 16 regioni italiane.
“La survey nasce dalla considerazione che il grado di partecipazione allo screening del cancro colon retto in Italia è significativamente eterogeneo, – afferma Marco Soncini Presidente di Aigo e Direttore del Dipartimento Medico ASST Lecco – generalmente le regioni del centro nord dell’Italia raggiungono performance più elevate (40-50%) di quelle del sud e delle isole (10-15%). Più elementi concorrono a determinare l’adesione allo screening del cancro colon retto. Conoscere i fattori che favoriscono o al contrario riducono l’adesione allo screening permette di iniziare un percorso di rimozione delle criticità”.