“Solidarietà agli agricoltori che protestano abbandonati dal Governo regionale e nazionale. Giorgia Meloni non continui a prenderli in giro e si assuma le sue gravissime responsabilità: il Centrodestra ha votato la PAC e ha fatto scelte scellerate nella legge di bilancio, come l’eliminazione dell’esenzione IRPEF e dei contributi per i giovani imprenditori agricoli, su cui sono intervenuta oggi chiedendone la reintroduzione, ad un Governo sordo che nega la realtà.”
Ida Carmina, deputata del M5S, interviene in merito alle proteste degli agricoltori in Sicilia ed in tutta Italia esprimendo il sostegno alla giusta protesta del comparto che nella nostra isola con enormi sforzi crea ricchezza e lavoro.
“Ormai la rabbia e il senso di abbandono da parte delle Istituzioni è esplosa negli Agricoltori ed è un segnale che non può essere minimizzato. Il mondo dell’agricoltura è sceso in piazza e rivendica un netto cambio di marcia rispetto a politiche del Governo Meloni che hanno messo in ginocchio e rischiano di portare al collasso un settore trainante e di qualità in Italia ed in Sicilia. La protesta dilagata in tutta Europa ha le ragioni diversificate da Stato a Stato e da zona a zona. Disonesto attribuire tutte le responsabilità alle politiche ambientali europee contrapponendo le esigenze del mondo agricolo a quelle della sostenibilità ambientale. Con la PAC, contro cui si scaglia Meloni votata in Europa da Fdi, Lega e Fi, con le richieste degli agricoltori non supportate a livello europeo. La Transizione ecologica non è contro il mondo agricolo ma a sua tutela: basti pensare al clima alla siccità, alla desertificazione ed alle alluvioni in Emilia Romagna del 2023, con danni per miliardi di euro. La questione è che l’onere della Transizione ecologica non può essere scaricato sugli agricoltori, ma essendo un interesse della collettività i Governi devono supportarli adeguate forme di sostegno e di “corrispettivo” al mondo agricolo. In questo momento gli Agricoltori vanno ascoltati e vanno date risposte concrete. Basta propaganda e medagliette di cartone. Ancora oggi abbiamo chiesto un impegno concreto al Governo Meloni in sede di approvazione della proposta di legge di Riconoscimento dell’Agricoltore Custode dell’Ambiente e del territorio “. Si istituisce la Giornata dell’Agricoltura ed un premio per gli agricoltori più bravi dopo aver tagliato in finanziaria 250 milioni di euro di ESENZIONE IRPEF ed eliminato L’ESONERO CONTRIBUTIVO AI GIOVANI AGRICOLTORI oltre ad aver tagliato il credito d’imposta per l’agricoltura 4.0 e tanto altro? Continueranno a cercare il capro espiatorio nell’ UE, mentre provvedimenti come la PAC sono stati voluti e votati dal Centro destra ed il Commissario Europeo dell’Agricoltura è polacco, di Centro Destra ed appartiene allo stesso gruppo politico europeo di cui è, vedi caso, è presidente proprio Giorgia Meloni? Il costo del gasolio agricolo e delle materie prime lievitato, la sottovalutazione della produzione da parte della grande distribuzione, la concorrenza sleale dei prodotti a basso costo dai mercati esteri, il patto di libero scambio con i Paesi Mercosur che producono senza le limitazioni previste in Europa, l’immissione di grandi quantità di prodotti dai Paesi esteri per sostenerli ( si pensi solo al grano ucraino), insufficienza e ritardi nei sussidi , un ginepraio di norme di difficile attuazione, questo e tanto altro hanno alimentato la protesta di chi combatte per la sopravvivenza delle proprie aziende in un mercato globale che agevola i paesi extra Ue da un lato, ed impone direttive stringenti ed impossibili per gli agricoltori italiani. Senza considerare l’insufficienza di sostegno contro la peronospera ed i cambiamenti climatici con alluvioni e siccità devastanti, senza adeguati ristori. Per non parlare del Piano di Sviluppo Rurale che vede sistematicamente la regione siciliana non riuscire a spendere tutte le risorse messe a disposizione nel sessennio di riferimento. Sicilia che soffre in particolare la concorrenza sleale dei prodotti di importazione a basso costo dei paesi extra Ue, sta uccidendo la piccola e media impresa agricola isolana con conseguenze negative anche per l’occupazione e l’intero comparto. La Meloni crea un Ministero del Made in Italy e nei tavoli europei non riesce a tutelare de facto questo comparto, come ha dimostrato di non saper tutelare l’Italia intera. Per questo sono intervenuta in Parlamento, per far cambiare rotta ad un Governo finora assente, che vive di slogan e non ha messo in campo politiche agricole di aiuto alle aziende del settore. Noi continueremo a stare a fianco degli agricoltori. A partire dai giovani. Specie in Sicilia dove l’agricoltura rappresenta il 7% del PIL e costituisce un argine contro l’emigrazione dei nostri figli e la desertificazione demografica della nostra terra”.