A intervenire con una dichiarazione all’Adnkronos esprimendo preoccupazione per l’assunzione come funzionaria del Senato della nota propagandista russa Irina Osipova, l’Ambasciata ucraina a Roma, che ricordando i rapporti di amicizia con il Senato della Repubblica Italiana ha sottolineato che “molte istituzioni, nazionali e internazionali, si impegnano nel diminuire la presenza dei funzionari russi nelle proprie strutture, visto che l’attività dei rappresentanti del Paese aggressore può costituire i rischi per l’istituzione stessa e il paese in generale”.
Ma chi è Osіpova Iryna Olegіvna?
Di lei avevamo già scritto nel 2019 riportando come i principali centri di analisi occidentali già da qualche anno avessero attenzionato l’ingerenza di Mosca negli affari politici interni di alcune nazioni europee, tra le quali l’Italia, in particolare grazie ai rapporti instauratisi con partiti populisti, nell’estrema destra e nella Lega.
Proprio per i rapporti con la Lega il nome della Osipova balzò agli onori della cronaca quale l’interprete italo-russa che era stata presente a incontri ai quali aveva preso parte il presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia Gianluca Savoini.
Ammiratrice di Vladimir Putin e di Matteo Salvini, la propagandista russa, presidente dell’organizzazione giovanile russo-italiana, avrebbe condotto azioni a sostegno dei militanti delle formazioni armate del DPR. impegnandosi nella raccolta di assistenza materiale per gruppi armati illegali e nel mantenere contatti personali con i militanti membri dell’Unione dei volontari del Donbass, propagandando informazioni favorevoli al Cremlino tra la popolazione italiana, organizzando e partecipando a forum internazionali, conferenze raduni e altri eventi il cui tema principale sono il rafforzamento dell’amicizia con la Russia e la revoca delle sanzioni.
Ma non solo di attività di propaganda si è interessata la Osipova, che oltre ad intrattenere ottimi rapporti con ufficiali delle forze armate russe che hanno combattuto o ancora combattono in Ucraina, non si è fatta mancare quelli con mercenari italiani (compreso qualcuno di recente arrestato) che hanno preso parte alle azioni di guerra in Ucraina, sotto l’egida dei battaglioni russi.
Contatti documentati dalle immagini pubblicate sul suo profilo sul social russo vk.com, poi cancellate, seppur tardivamente, visto che le avevamo già pubblicate.
Come giustifica un governo che ha sostenuto l’Ucraina, l’assunzione della nota propagandista russa?
Da un lato supportiamo e forniamo armi all’Ucraina, dall’altro, assumiamo attivisti russi in Senato…
Mentre molte istituzioni, nazionali e internazionali, si impegnano nel diminuire la presenza dei funzionari russi nelle proprie strutture, l’Italia si distingue per la capacità di assumere i propagandisti di Putin con rapporti e trascorsi assai discutibili.
Se Evgeniy Prigozhin non fosse morto, avrebbero affidato a lui il compito di portavoce del Governo?
Gian J. Morici