Medie imprese industriali italiane, pubblicato
il rapporto di Area Studi Mediobanca, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne
Focus sulla Sicilia
Milano, 7 luglio 2023
Le crisi mettono in luce la resilienza delle Medie Imprese, maggiore rispetto alle “grandi”. L’autonomia di ciascuna, riconducibile al controllo familiare, ha contribuito a definire quel modello di successo che le accomuna, caratterizzato dalla grande attenzione verso la qualità e dal valore strategico che attribuiscono al capitale umano. Si tratta di una galassia composta oggi da circa 3700 realtà industriali manifatturiere italiane e di cui l’Area Studi Mediobanca descrive l’evoluzione anno dopo anno, in un dettagliato rapporto di ricerca. La Sicilia conta 41 di queste imprese: è quanto emerge dalla XXII edizione dello studio che è frutto del lavoro congiunto di Area Studi Mediobanca, Unioncamere e Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.
L’indagine prende in considerazione tutte le aziende familiari a controllo italiano con una dimensione della forza lavoro compresa tra 50 e 499 dipendenti e un volume di vendite non inferiore a 17 e non superiore a 370 milioni di euro.
Dati nazionali: prevista ancora una crescita, sebbene più contenuta, nel 2023, dopo due anni di forte rimbalzo
Lo studio è arricchito da un report contenente informazioni di natura congiunturale, previsionale e strutturale. In particolare, dopo i rimbalzi del fatturato del 2021 (+20,4%) e del 2022 (+15%), è attesa un’ulteriore crescita anche nel 2023, sebbene più contenuta (+3,5%). Il 55% delle imprese ritiene di poter crescere, ma in maniera lieve. Si tratta di un gruppo che fa da spartiacque tra un 25% di aziende ottimiste che immaginano un futuro in incremento significativo e un 20% che, al meglio, manterrà stabili le proprie quote di mercato.
Tra i ‘capitali’ strategici per lo sviluppo futuro, quello Umano rappresenta per le medie imprese l’elemento centrale su cui focalizzare i maggiori sforzi. In una scala di rilevanza da 1 a 5, esso ottiene un punteggio medio pari a 4,6 seguito dal Capitale Tecnico (4,1), da quello Finanziario (3,8), da quello Conoscitivo (3,6) e dal Capitale Organizzativo (3,5).
La disponibilità di Capitale Umano specializzato ha una diretta relazione con la qualità dell’organizzazione e delle produzioni dell’impresa che rappresentano la ‘stella polare’ del made in Italy. Il 40% delle medie imprese si percepisce come produttore di fascia alta: chi vi opera ottiene migliori performance economiche (EBIT margin 7,4% vs 5,7%) e presenta meno debiti (Debt equity ratio 67,3% vs 84,5%) rispetto ai player di gamma medio-bassa.
Focus sulle Medie Imprese della Sicilia
L’analisi dei dati di bilancio (elaborazioni Area Studi Mediobanca su dati non consolidati 2021) descrive una geografia delle medie imprese siciliane che diverge dal quadro nazionale. Prevale il settore dell’alimentare, in cui è inserita la metà delle aziende considerate: ben oltre il 14% dell’industria calcolato per l’intera Penisola, ma in linea con regioni meridionali come Campania e Puglia, che superano il 40%. Il settore esprime anche l’esatta metà del fatturato delle medie imprese dell’isola, pur con un dato per singola azienda sensibilmente inferiore alla media nazionale (44,5 milioni, sotto i 65 calcolati per il settore considerando l’insieme delle regioni), un numero di dipendenti tendenzialmente più basso (101 contro 116) e una minore propensione all’export (rivolto ai mercati esteri il 18,8% della produzione, inferiore di 6,5 punti rispetto al dato nazionale).
Corposo il contributo dell’industria chimica e farmaceutica, rappresentata da quasi una media impresa siciliana ogni 4 e che vanta anche una maggiore redditività (EBIT margin pari al 9,7%, a fronte dell’8% nazionale), oltre a impiegare un numero di lavoratori tendenzialmente più alto (124 dipendenti, con una media di 113 per l’Italia). La meccanica, settore più popolato dalle medie imprese italiane (41%), è invece rappresentato in Sicilia solo dal 15% delle aziende.
Nel complesso, le realtà manifatturiere dell’isola censite dall’indagine esprimono un valore economico pari all’1% dell’intero gruppo esaminato. Negativa la propensione all’export, che si attesta al 27% quando l’insieme delle manifatture italiane analizzate dal rapporto supera la soglia del 40%.
Rapporto sulle Medie imprese: dati Regione Sicilia
Macrosettore | Imprese | Fatturato medio | Peso del fatturato | EBIT margin | Export | Dipendenti medi |
numero | € migl. | in % | in % | in % | numero | |
Alimentare | 20 | 44.565 | 50,0 | 4,9 | 18,8 | 101 |
Beni per la persona e la casa | 4 | 39.359 | 8,8 | 7,0 | 34,3 | 89 |
Chimico e farmaceutico | 10 | 41.741 | 23,4 | 9,7 | 24,9 | 124 |
Meccanico | 6 | 46.232 | 15,5 | 12,1 | 47,4 | 146 |
Altri settori | 1 | 40.409 | 2,3 | 7,0 | 63,0 | 57 |
Totale | 41 | 43.511 | 1,0(su base nazionale) | 7,4 | 27,0 | 111 |
Fonte: Area Studi Mediobanca, elaborazione su dati di bilancio non consolidati 2021