Dalle prime ore di oggi personale delle Questure di Forlì e Modena e dei collaterali organi della Germania e del Belgio con il coordinamento delle Procure della Repubblica di Forlì e della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Bologna e delle rispettive autorità giudiziarie estere, stanno eseguendo alcune ordinanze di misure cautelari in carcere e di arresti domiciliari nonchè di sequestro preventivo.
Si tratta dell’arresto di esponenti del mondo imprenditoriale romagnolo anche con importanti trascorsi istituzionali di livello nazionale nonché di appartenenti alle istituzioni asserviti ad interessi economici estranei e contrastanti con il fine pubblico, la trasparenza e la legalità della pubblica amministrazione.
L’operazione odierna giunge al culmine di un’indagine antidroga avviata dalla Squadra Mobile della Questura di Forlì nel gennaio del 2020 nei confronti di un sodalizio straniero dedito al traffico di stupefacenti.
Le indagini hanno permesso di confermare l’ipotesi di coinvolgimento nel traffico internazionale di droga di un imprenditore forlivese con precedenti penali operante nei settori dell’autotrasporto.
Il quadro iniziale è stato oggetto delle ulteriori investigazioni finalizzate a conoscere più in profondità i legami criminali alla base del traffico di stupefacenti. Sono state quindi avviate intercettazioni telefoniche ed ambientali anche a bordo di una lussuosa auto sportiva formalmente intestata a un’azienda di autotrasporto ma di fatto in uso all’imprenditore forlivese. L’attività metteva così in luce il forte e consolidato rapporto personale e d’affari tra il soggetto intercettato e un ex parlamentare della Repubblica non più in carica dal 2018 e attualmente imprenditore.
E’ stato così possibile disvelare due veri e propri “sistemi” di illecito arricchimento facenti rispettivamente capo agli universi economici riconducibili all’imprenditore forlivese e all’ex parlamentare uniti, oltre che da saldi e fiduciari rapporti privati, da vicendevoli interessi finanziari; per salvaguardare e ingrossare questi ultimi, i due hanno reciprocamente posto a disposizione l’uno dell’altro le proprie peculiari capacità di interferenza illecita nei contesti all’interno dei quali si muovevano.
Più precisamente, l’imprenditore forlivese si giovava di importanti conoscenze criminali legate alla malavita albanese e al narcotraffico per approvvigionarsi di denaro da reinvestire in attività formalmente lecite o acquisto di immobili. Si profilerà chiaramente il pieno coinvolgimento di questo soggetto in un’attività di traffico internazionale di stupefacenti operato in collaborazione con un gruppo criminale armato di origine albanese.
L’altro, sfruttando conoscenze di alto livello maturate grazie all’incarico istituzionale ricoperto in seno al Parlamento, è riuscito a garantirsi la presenza di persone a lui asservite all’interno di diverse istituzioni pubbliche locali e nazionali. Questi soggetti, a richiesta dell’ex parlamentare, garantivano la cura dei suoi interessi dall’interno dell’Amministrazione di appartenenza. E’ stata così costituita e gestita una rete di rapporti che ha permesso, tra l’altro, all’ex parlamentare di ottenere un appalto milionario dall’A.U.S.L Romagna per la fornitura di dispositivi medici (attività rispetto alla quale non sussisteva alcuna specifica attitudine aziendale) lucrando così anche sulla crisi pandemica del 2020. Sono stati inoltre comprovati rapporti corruttivi tra l’ex parlamentare e appartenenti alle Forze di Polizia, un funzionario prefettizio e vertici dell’Agenzia delle Dogane.
Due episodi cruciali, da un punto di vista del riscontro probatorio, hanno poi segnato le indagini.
L’arresto in frontiera da parte delle Autorità italiane, nell’estate del 2020, di due fratelli soci di un’impresa di autotrasporto che, provenienti dal Belgio, alla guida di un autoarticolato, trasportavano circa ventotto chilogrammi di cocaina suddivisi in panetti da un chilo l’uno. Il trasporto è stato preceduto da un viaggio in nord Europa dell’imprenditore forlivese assieme ai due fratelli poi arrestati.
Le perquisizioni eseguite nella primavera del 2021 che hanno avuto come obiettivo le sedi di diversi operatori economici, dell’Agenzia delle Dogane dei Monopoli, dell’AUSL Romagna e di alcuni degli indagati. L’analisi del contenuto dei dispositivi elettronici sequestrati (p.c. e smartphone) ha permesso di ricostruire dettagliatamente i rapporti intessuti dall’ex parlamentare con appartenenti alle Istituzioni per ottenerne uno stabile asservimento delle loro pubbliche funzioni ad interessi economici e imprenditoriali prettamente personali. Le comunicazioni acquisite hanno inoltre rivelato l’esistenza di legami dell’ex parlamentare con esponenti politici di rilievo nazionale.
L’indagine ha avuto anche ad oggetto l’analisi di flussi finanziari delle disponibilità man mano emerse nel corso delle investigazioni.
Nella mattinata del 22 giugno 2023 sono state eseguite congiuntamente misure cautelari detentive su disposizione della Direzione Antimafia di Bologna, anche in Belgio e Germania, nonché nei confronti dell’ex parlamentare, di pubblici funzionari in servizio presso !a Prefettura di Ravenna, presso l’AUSL Romagna, presso le FF.00 e nei confronti dell’ex Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Complessivamente tutta l’attività investigativa ha portato all’esecuzione di 34 provvedimenti cautelari custodiali e sequestri preventivi per un ammontare di circa 63 milioni di euro.
L’operazione è stata condotta grazie al coordinamento della Procura della Repubblica di Forlì della Procura Distrettuale Antimafia di Bologna, delle Questure di Forlì-Cesena e di Modena, in collaborazione con le forze dell’ordine del Belgio e della Germania e testimonia l’impegno costante delle Istituzioni nella lotta alla criminalità comune, transnazionale e ai fenomeni corruttivi.