Nella Città di Catania c’è un anfiteatro che per dimensioni è il secondo monumento Romano più grande dopo il Colosseo di Roma .Unico perché fatto in pietra lavica e marmi pregiatissimi con una facciata a pilastri che sostenevano travi su cui vi era una copertura in tessuto (velarium) per proteggere gli spettatori da piogge e sole ,una superfice di 309 metri in grado di contenere 15.000 spettatori .Costruito nel 300 a.C. è parzialmente visibile nel centro storico in Piazza Stresicoro .Si vede parte dell’arena e le gradinate , usato per le famose Neumachie ,battaglie navali fra i gladiatori ,rese possibili tramite sistemi di acquedotti sotterranei .Si racconta che Teodorico ,re degli Ostrogoti ,autorizzò i Catanesi di utilizzarlo come cava per le costruzioni di altri edifici .Anche Ruggero II Re di Sicilia utilizzò l’anfiteatro per costruire la Cattedrale dove ancora oggi sono visibili le colonne .Dopo il terremoto del 1693 ,che rase al suolo Catania , l’ Anfiteatro venne ricoperto e usato come fondamenta per nuovi palazzi. Nel 1943 il Colosseo nero divenne un rifugio antiaereo. Tutt’ora le guide raccontano che una scolaresca di 25 bambini e 4 maestre si sia persa all’interno dell’anfiteatro dove esistono una serie di cunicoli sotterranei segreti che mettono in comunicazione vari edifici. Forse una leggenda ? Il mistero rimane o è una favola dell’orrore? Un’altra leggenda racconta che nel 252 una violenta eruzione abbia sfiorato l’ anfiteatro senza raggiungerlo ,perché protetto dal velo di Sant’Agata martirizzata lì vicino.
“ PER ME CIVITAS CATANENSIUM IMBLIMATUR A CHRISTO”.
Monumento che andrebbe valorizzato perché unico.
Margherita Arancio