Sono giorni difficili questi.
È un tempo in cui ogni individuo – che abbia cura e riguardo alla propria vita ed a quella dei propri figli – dovrebbe fermarsi a pensare.
Perchè ogni altra cosa passa in secondo piano davanti alla Storia che ci ripropone – ferocemente – scenari di dissoluzione apocalittica.
Fermiamoci e comprendiamo fino in fondo cosa stia accadendo.
Nel suo discorso al Parlamento dell’Assemblea Federale Russa – svolto il 21 febbraio 2023 per “celebrare” l’anno dell’invasione dell’Ucraina – il Re di tutti gli oligarchi di Russia ha dato sintesi del suo pensiero e, soprattutto, annuncio delle sue intenzioni.
Proviamo a esaminarle.
Il vecchio Vlad ha “chiarito” che l’Occidente è in piena catastrofe spirituale e da questa catastrofe la Russia deve proteggersi.
L’Occidente vuole distruggere la famiglia composta da un uomo ed una donna che procreano figli.
L’Occidente pratica la perversione e l’abuso dei bambini, fino alla pedofilia.
L’Occidente fa della depravazione morale norma di vita con sacerdoti costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso.
L’Occidente è Satana e contro questa entità malefica occorre combattere.
E adesso viene la parte “migliore” di questo delirio da arcangelo sterminatore.
Se l’Occidente è il male, la Russia ha strumenti adeguati a reagire a tutto questo.
“La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito”.
Non deve essere escluso l’uso di questa devastante forza in caso di necessità.
Gli inglesi direbbero: speechless.
Ovvero che ogni altra parola non deve aggiungersi a questo delirio di folle onnipotenza impadronitosi di un uomo a capo di uno Stato in grado di distruggere il mondo.
Adesso, è difficile pensare che ciò che sta accadendo in Caucaso riguardi solo gli Ucraini e non tutta la comunità mondiale.
La follia di Vlad è qualcosa che, psichiatricamente, deve essere posta alla cura dei medici dell’O.N.U. e di un Tribunale internazionale per crimini contro l’umanità.
Uccidere civili, distruggendo una nazione libera e mandando a morte duecentomila soldati sono, infatti, crimini contro l’umanità.
Occorre fare presto, prima che sia troppo tardi.
A volte la Letteratura serve ad anticipare la Storia e la sua ebete ripetitività.
Joseph Conrad scrisse un libro che può essere considerato metafora di quanto accadrà: “La follia di Almayer”.
Nell’ultimo capitolo di quel romanzo, Almayer si rassegna alla propria disfatta, sprofondando in una profonda crisi personale in cui svaniscono gli ultimi sogni di grandezza.
Schiavo dell’oppio e di pensieri malati, l’uomo finisce i suoi giorni in completo abbandono e solitudine, non prima di aver dato fuoco alla vecchia casa che aveva costruito nel corso di una vita…
Lorenzo Matassa