ROMA – Una regolamentazione “temperata”, gestita attraverso lo strumento della concessione, nella quale tutti i contratti della filiera facciano capo ai concessionari. E poi la tracciabilità totale dei compensi tra gli operatori, visto che solo così è possibile una “analisi completa del settore”, sulla falsariga di quello che la Direzione Investigativa Antimafia (Dia) sta facendo in altri comparti economici, anche con l’ausilio dell’Intelligenza artificiale. E’ quanto ha sostenuto Nicola Altiero, generale di brigata della Gdf e vicedirettore della Dia, intervenendo in un convegno questa mattina a Roma. “Il progetto di un testo unico, che il Mef ha già predisposto nella scorsa legislatura partendo da una bozza di legge delega, mi sembra la via maestra per metter mano a un comparto su cui anche la criminalità ha messo gli occhi da diversi anni – ha spiegato ad Agipronews – Occorrono dalle istituzioni e da tutte le parti coinvolte risposte complesse, che tengano conto delle tante sfaccettature di questa attività. Si è creata nel tempo una forte stratificazione normativa e ciò rende difficoltosa l’opera di chi deve controllare così come l’attività degli operatori. La legalizzazione di tanti anni fa ha consentito l’emersione di un business fuori controllo, ritengo inopportuno procedere a una progressiva chiusura dell’offerta perché si avvantaggerebbe la criminalità ma sono contrario allo stesso tempo a un’eccessiva liberalizzazione dei giochi. Piuttosto, occorre procedere con una regolamentazione temperata e multidisciplinare”, ha concluso il Generale Altiero.
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