Con i rapitori di Fawaz al Qatifan – questo è il nome del bambino di 6 anni rapito – la famiglia ha perso i contatti.
Il rapimento – avvenuto nel governatorato siriano di Daara – risale al 2 novembre scorso, ma la notizia si è diffusa negli ultimi giorni dopo che i rapitori hanno pubblicato un video nel quale si vede il bambino che viene torturato e picchiato per costringere la famiglia a pagare il riscatto.
La cifra inizialmente richiesta per la liberazione del piccolo ostaggio, ammontava a 700 milioni di sterline siriane, una somma che i parenti del piccolo Fawaz non erano in grado di pagare.
Dall’iniziale richiesta di 700 milioni di sterline siriane, i rapitori erano scesi prima a 500 milioni (circa 150.000 dollari) per poi accordarsi per 400 milioni.
Il video, nel quale si vede il bambino seminudo mentre viene frustato e implora i suoi rapitori di non picchiarlo più, ha fatto il giro del web dando l’avvio a una campagna di donazioni (“save the baby fawaz al-qatifan”) per ottenere la sua liberazione.
Nell’ultimo contatto tra la famiglia del bambino e i rapitori, questi ultimi hanno minacciato che se entro mercoledì non viene pagato il riscatto, amputeranno le dita al piccolo Fawaz.
Una minaccia che ha spinto alcune celebrità del mondo arabo ad intervenire partecipando alla raccolta di denaro.
Nonostante la famiglia sia riuscita così a raccogliere la somma richiesta per il riscatto, i rapitori hanno chiuso ogni contatto.
Il motivo dell’improvviso silenzio da parte dei malfattori, potrebbe essere dovuto all’arrivo di forze militari che avendo ricevuto informazioni sulla presenza dei rapitori nei pressi della città di Ibata, hanno circondato una vasta area del territorio per tentare di liberare il piccolo ostaggio.