A leggerlo così sembra un nuovo sport estremo, un po’ paracadute e un po’ specialità proctologica.
In realtà è una delle patologie più endemiche e inestirpabili che, in Italia, ha un suo ceppo genetico frutto di lunghe attività di laboratorio (soprattutto politico).
Nessun vaccino è stato mai realizzato per evitare la sua diffusione che si estende, a macchia d’olio, per tutta la penisola.
La sintomatologia del paraculista acrobatico si manifesta, assai spesso, tra individui che svolgono lo stesso ruolo sociale.
Il primo sintomo del paraculista acrobatico è il “facciamofintadiniente”.
Da questo al “levatidiquachemicimettoio”, seguito dal “senonciguadagnoperdo” è un volo a planare.
Più gravi manifestazioni si hanno con i sintomi “valeperglialtrinonperme” e “oconmeocontrodime” fino alla forma cronica in cui il paraculista acrobatico, sentendosi dio in terra, afferma “ioquipersempre”.
Come per tutti gli appartenenti a questa genìa sociologica, il paraculista acrobatico vive sospeso ed in caduta libera fino al momento in cui il tonfo sulla dura terra non fa giustizia dell’arroganza che ha negato ogni legge di gravità…
Lorenzo Matassa