Rivalutare la tradizione celtica, per eliminare o lenire diseguaglianze del nostro mondo e ricostruzione dell’Europa post Covid-19. Un breve excursus tra le donne figure simbolo dall’antichità che, ai giorni nostri, possono offrire alcune riflessioni per la nostra Europa: Lady Diana, Madre Teresa e St. Brigida
E’ ormai tempo per una urgente rivalutazione dell’operato dell’uomo nella vita civile e politica alla riscoperta concreta del culto di quei valori insostituibili nella formazione delle nuove generazioni. Solo il senso del dovere costante e caratterizzante delle nostre azioni finalizzato alla riemersione dell’uomo virtuosamente impegnato nella dimensione civile e morale, potrà condurre al raggiungimento di un equilibrio in tutte le umane attività. Scorrendo tra le dinamiche storico-culturali della tradizione celtica troveremo il modello di vita cui ispirarci.
Ancora una volta ad accompagnarci ad una profonda riflessione è lo studioso di Monachesimo irlandese Enzo Farinella, già professore di Antropologia filosofica nell’Università di Dublino e in altri Atenei, autore di numerosi volumi sull’opera civilizzatrice dei monaci d’Irlanda in Europa. Saggi che accompagnano il lettore lungo un itinerario alla scoperta “delle comuni radici dell’Unione europea”, sulle orme soprattutto di San Colombano, il monaco che Robert Schuman definì “il santo patrono di coloro che cercano di costruire un’Europa unita”.
Nel sottolineare il messaggio della funzione cristiana-civilizzatrice-europea del lavoro missionario irlandese subito dopo la caduta dell’Impero romano, Enzo Farinella invita a comprendere come il rilancio di quest’azione, potrebbe rivelarsi un momento stimolante di ripresa in un periodo di crisi valoriale per l’Ue e la storia moderna dei popoli.
In questo incontro a distanza con il professor Farinella, partendo da Santa Brigida d’Irlanda o Brigida di Kildare ( Faughart 451 – Kildare 525) religiosa e badessa irlandese, venerata come santa dalla Chiesa Cattolica, la cui festa si celebra il 2 febbraio, Paese italia press.it e la Frecciaweb.it raccolgono un breve excursus tra le figure femminili simbolo dall’antichità ai giorni nostri, che possono offrire alcune riflessioni per l’Europa di oggi.
Enzo Farinella: ‘’Santa Brigida entrata nel mondo intero fin dal V secolo, ha dedicato la sua vita ai bisognosi della terra, come, secoli dopo, avrebbero fatto Madre Teresa e la Principessa Diana.
La sua compassione non conosceva limiti.
Si dice che un giorno, mentre era impegnata in un viaggio attraverso l’Irlanda, decise di sostare all’ombra di un castello. Quando la castellana ne fu informata, riempì un cestello delle mele più belle e gliele portò. Brigid accettò con gratitudine.
Ma subito dopo un gruppo di poveri le si avvicinarono. Non avendo nient’altro, regalò loro le mele.
Sorpresa da questo gesto, la “castellana” le fece osservare: “Ho raccolto le mele per Te e non per quei poveracci”; al che lei rispose: “Cristo è presente in ogni creatura, quindi, quel che è mio è anche loro”.
Questa storia o leggenda ha molta importanza oggi come la ebbe nel V o VI secolo e la parola chiave è “compassione”. La compassione della Santa dovrebbe essere il punto focale per eliminare o lenire le diseguaglianze del nostro mondo dove il 20% della popolazione controlla oltre l’80% della ricchezza, mentre più di 50,000 poveri, soprattutto bambini, muoiono di fame, sete, malattie, guerre e altre calamità, ogni giorno.
Brigida fu anche una ragazza molto bella, anzi tanto bella e rispettata quale donna modello che cavalieri e nobiluomini del mondo allora civilizzato cominciarono a chiamare le loro fidanzate e future spose con il nome di “Brides” – una moda che ancora continua ai nostri giorni -.
Questo suggerisce il grande rispetto e amore che si devono alle donne, soprattutto quando si vede che centinaia di esse vengono trucidate ogni anno da individui che hanno perduto ogni senso dell’amore e del rispetto.
Il nome di Brigida, oltre mille e 500 anni dopo la sua morte, rimane famoso non solo in Irlanda, Belgio, Olanda e Lussemburgo ma anche in tutta l’Europa, incluso Italia, dove varie chiese e parrocchie la invocano quale protettrice soprattutto a Piacenza, Ivrea, Piasco, Monrovia e altre città.
Anche il poeta irlandese, Seamus Heaney, Premio Nobel per la poesia (1995), le rende omaggio, proclamandone il suo nome in due sue poesie: “A Brigid’s Girdle” e “The Spirit Level”.
Un’atra giovane Santa irlandese, S. Dimpna, barbaramente uccisa da un padre acciecato da un amore morboso, è divenuta la Santa di quanti soffrono di squilibri mentali. Ancora oggi viene additata quale protettrice degli insani, sopratttto in Belgio e negli Stati Uniti.
Il tempo è giunto per rivisitare l’eredità celtica dell’Europa e il ruolo che uomini e donne irlandesi hanno avuto storicamente nel promuovere una società più equa nel quadro di un’integrazione europea nuova.
obert Schuman ha voluto, insieme ai principali leaders europei del dopoguerra, tra cui Alcide de Gasperi e il diplomatico e filosofo spagnolo, Salvador de Madariaga, l’Università Europea, con sede a Bruges, per tessere insieme le culture dei singoli Stati europei in un ruolo variegato più ricco e unificante, sottolineandone la loro ricchezza culturale, che tanto può offrire nel dialogo e nell’incontro fra tutte, in soluzioni capaci di fugare ogni perplessità sociale.
Tanto ancora rimane da fare e la responsabilità è soprattutto nelle mani di chi ci rappresenta, ma anche nella nostra incalzante azione personale di rappresentatività.
Rivisitare, quindi, l’operosità di questi straodinari protagonisti del nostro passato, potrebbe prospettare nuove vie da seguire anche per la ricostruzione dell’Europa post Covid-19′‘.
Enzo Farinella (www.enzofarinella.com) nei suoi libri sui monaci medievali irlandesi in Europa ci propone l’Irlanda di questi intrepidi esseri umani quale elemento catalizzatore per l’evoluzione di nuove comunità, di città-smart e di accademie di ricerca, tramite un viaggio di trasformazione radicale che tenga conto della “sacralità della persona umana” nella sua visione di rinnovamento.
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Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica in varie Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni.
Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.
Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella-biografia.html
Fonte paeseitaliapress