Il mancato gettito fiscale complessivo in ambito UE ammonta, secondo l’ultima relazione pubblicata dalla Corte dei Conti europea, a 190 miliardi di euro l’anno (circa l’1,7% del PIL dell’Unione)
Roma 15 febbraio 2021
Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.
Sono cautamente ottimiste le previsioni economiche di inverno 2021 pubblicate la scorsa settimana dalla Commissione europea, che mostrano una UE ancora in seria difficoltà nel primo trimestre di quest’anno, a causa delle misure di confinamento reintrodotte in molti paesi europei, ma successivamente un rimbalzo dell’economia in primavera e nella seconda parte dell’anno, con un possibile ritorno ai livelli economici pre-pandemici entro il 2022.
Tra gli argomenti approfonditi dal documento, l’approvazione del Parlamento europeo in via definitiva del regolamento del dispositivo per la ripresa e la resilienza, con 672,5 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti che saranno messi a disposizione per finanziare le misure nazionali volte ad attenuare le conseguenze economiche e sociali della pandemia. L’obiettivo è sostenere il reddito nazionale lordo, gli investimenti e le famiglie, ma anche portare cambiamenti e incoraggiare i progressi in ambito digitale e climatico.
Nell’ambito della quarta tranche di sostegno finanziario agli Stati membri a titolo dello strumento SURE, la Commissione europea ha erogato nei giorni scorsi 14 miliardi di euro a favore di nove Stati membri, tra cui l’Italia che ha ricevuto 4,45 miliardi di euro, con l’obiettivo di aiutare i governi ad affrontare gli aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione.
Infine, sotto la lente d’ingrandimento dell’informativa, il mancato gettito fiscale complessivo in ambito UE, che ammonta, secondo l’ultima relazione pubblicata dalla Corte dei Conti europea, a 190 miliardi di euro l’anno (circa l’1,7% del PIL dell’Unione). Di questi, un importo che varia tra i 50 e i 70 miliardi di euro è da imputare alla sola evasione ed elusione delle imposte sulle società.