La formazione del nuovo governo nazionale guidato da Mario Draghi è seguita con molta attenzione anche dalla Ugl di Catania che, attraverso il segretario territoriale Giovanni Musumeci, lancia un accorato appello al premier incaricato perché il sud e la Sicilia siano centrali nel progetto di rilancio del paese. “Questa nuova fase istituzionale che si è innescata, dopo una crisi a nostro avviso di sistema e non prettamente politica, fa riflettere senza dubbio sulla necessità di un reset generale e di una ripartenza immediata delle istituzioni centrali. L’ampia maggioranza che a quanto pare sembra essersi formata in parlamento, con la convergenza su temi importanti anche di chi non entrerà nella compagine di Governo, rappresenta senza dubbio un vera e propria speranza sulla quale fondare la ricostruzione del paese post Covid-19. Su questa base – aggiunge il sindacalista catanese – nel programma operativo, di questo Esecutivo di larghe intese, l’intero meridione e la nostra isola non possono che trovare collocazione prioritaria, perché (non ci stancheremo mai di dirlo) se quest’area dell’Italia si sviluppa è l’intero paese a ripartire e crescere. Non è quindi una mera questione di poltrone, poiché l’interesse verso il mezzogiorno non dovrà più essere confinato al numero di ministri o sottosegretari da attribuire a personaggi politici di Catania, piuttosto che di Caltanissetta o di Palermo, o ad una delega specifica il cui effetto rimarrà soltanto nella carta intestata. Ci vogliono politiche vere, serve una volontà forte e determinata su almeno quattro punti: infrastrutture, digitalizzazione, formazione e una reale semplificazione fiscale e burocratica che parta dal superamento della condizione di insularità. Questo vuol dire lavoro, significa dire basta all’assistenzialismo ad ogni costo o all’esodo di giovani verso altri paesi. Di fronte dunque alla sfida epocale della spesa dei fondi del “Recovery plan” – incalza Musumeci – non si può stare di certo ancora a guardare o temporeggiare, dato che possono creare le condizioni per giocare una partita che guardi più alla concretezza d’azione che non ai sondaggi. Con un simile scenario la nutrita rappresentanza parlamentare siciliana, all’interno dei vari gruppi politici, non può fallire una missione così importante e dare risposta a migliaia di lavoratori, a milioni di cittadini. Non vorremmo assolutamente che quest’ennesima opportunità diventi la brutta copia di quello che, fino ad ora, sono stati i fondi europei della programmazione pluriennale o quelli dei famosi “Patti” siglati dal Governo Renzi. I lavoratori pretendono risposte concrete e opportunità reali, perché superata l’emergenza Covid (speriamo prima possibile) non si dovrà perdere un solo minuto e un solo centesimo di queste risorse per un nuovo “Piano Marshall” che sarà per la nostra città di Catania, per l’intera Sicilia e per il sud l’ultimo vero treno per il riscatto.”
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