On. Pullara: abolire il numero chiuso è una mossa populistica pericolosa. Il problema attuale è che mancano i medici, ancor più quelli specializzati, e non i potenziali studenti. Esprimerò il mio voto contrario in aula al DDL, già incardinato all’ARS, che propone al Parlamento nazionale di abolire l’accesso limitato alle facoltà medico-sanitarie.
Può sembrare una voce dissonante, ma sono stato sempre contrario ai populismi e agli slogan.
Ad intervenire è dell’On. Carmelo Pullara, Componente V Commissione “Cultura, Formazione e Lavoro” il quale sul tema della carenza del personale medico e sanitario suggerisce nuove soluzioni utili a risolverla.
Il disegno di legge per la liberalizzazione dell’accesso a tutti i corsi universitari, a partire dalla facoltà di Medicina e Chirurgia – prosegue Pullara – verrà esaminato in Aula la prossima settimana.
Un ddl che non mi trova d’accordo e che, a mio avviso, non deve essere celebrato come un trionfo in quanto non può essere una strada percorribile per il futuro.
Abolire il numero chiuso – spiega il deputato regionale- è una mossa populistica pericolosa dettata, forse, dal momento pandemico contingente e che secondo me poco serve a superare i reali problemi. Favorire il libero accesso, oggi, alle facoltà medico-sanitarie determinerebbe solamente un imbuto occupazionale, come già avviene per le lauree dell’area giuridico – economica, con ulteriori risultati negativi, sul piano delle conoscenze e delle competenze, tenuto conto delle già oggettive difficoltà di didattica universitaria.
Se si vuole sopperire all’esigenza del numero di medici – afferma l’On. Carmelo Pullara – la soluzione va ricercata nel fare una seria programmazione iniziando, in primo luogo, nel valutare un aumento congruo del numero di posti per gli studenti alle facoltà medico-sanitarie, in ogni caso proporzionato alla necessità attuale.
Parimenti, al fine di evitare un successivo ed inevitabile precariato e/o una fuga di cervelli all’estero, è necessario prevedere un aumento di fondi destinati a sovvenzionare un maggior numero di borse di specializzazione sia a livello regionale, che nazionale così da favorire anche la formazione post laurea sia degli specializzandi che dei posti di medicina generale.
Pertanto – conclude Pullara – il mio voto in aula sarà assolutamente contrario e nel senso delle cose che ho detto proporrò un ordine del giorno finalizzato ad impegnare il presidente della Regione e gli Assessori, Razza per la Sanità e Lagalla per la Formazione, di richiedere al Governo nazionale quanto da me proposto.
Sono rispettoso dell’idea di tutti, ma chiedo di ascoltare anche la mia.