Quattro località siciliane individuate per il deposito di rifiuti radioattivi. Si tratta di una scelta scellerata e paradossale”.
Lo dichiara il Vice presidente della Commissione Salute all’Ars l’On. Carmelo Pullara che esprime la sua totale contrarietà all’individuazione della Sicilia come sede di deposito nazionale per rifiuti radioattivi.
“Apprendo e mi lascia sgomento-dichiara Pullara- che quattro località siciliane siano state ritenute idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi. Si tratta della zona delle Madonie fra Castellana Sicula e Petralia Sottana,Trapani, Calatafimi-Segesta e Butera. È assurdo pensare che zone a vocazione turistica siano state individuate per seppellire scorie nucleari. Una delle aree individuate-spiega Pullara- si trova nelle campagne di Trapani tra le frazioni di Dattilo e Fulgatore. Stiamo parlando di uno degli scorci più belli del nostro territorio. Località che tra l’altro si candida a Capitale Italiana della Cultura 2022 . Un territorio fortemente vocato all’agricoltura non può permettersi di ospitare un deposito di rifiuti radioattivi. È anche difficile immaginare l’area archeologica di Segesta dove regnano sul paesaggio un tempio e un teatro millenari associata ad un sotterraneo sarcofago contenente tonnellate di scorie radioattive. Oppure Riesi dove nel raggio di un chilometro ricadono 1500 ettari di Nero D’Avola, la tenuta Feudo Principi di Butera di Zonin. Non si può permettere di far morire economicamente e socialmente il nostro territorio compromettendo l’ambiente a 2 chilometri da Falconara e da tutta la costa fra Gela e Licata.
L’idea di mettere scorie nucleari nella nostra regione, in aree dove da anni si lavora sul potenziamento delle caratteristiche ambientali è paradossale e bisogna attivarsi subito perché non succeda. Niente di più grave poteva inaugurare l’anno, dopo mesi di ansia e preoccupazione a causa della pandemia. Bisogna ribadire immediatamente il diritto alla salute dei cittadini siciliani sulla quale sono sempre stato e sarò attento e intransigente.
Questo è uno dei casi in cui sfruttare il combinato tra il regionalismo, ciò che è previsto nel titolo V della costituzione, e l’autonomia riconosciuta dalla costituzione alla Sicilia. Al riguardo la proposta di legge di Di Paola, collega parlamentare del movimento 5 stelle, sia un ottimo punto di partenza. Chiedo pertanto al Presidente dell’Assemblea Regionale di caledarizzare con urgenza questo DDL aprendo una finestra nella sessione di bilancio.
Invito tutti – conclude Pullara -, aldilà delle appartenenze politiche, di fare la loro parte. Questo è il segnale che lo stato centrale ha delle esigenze che spesso non si compenetrano con quelle dei territori ed in questo senso ne abbiamo avuto ulteriormente riprova con la trattativa al ribasso che siamo stati costretti a subire sulla riforma urbanistica nella quale, dopo averlo fatto in commissione non in senso politico ma in senso tecnico, supportato da riconosciuta personalità proveniente dal mondo accademico, invito a farlo in sede di approvazione tenuto conto che già nel senso, proposto dallo scrivente, il governo ha autorizzato altre regioni italiane come Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Calabria.
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