ROMA – Profondo rosso per l’edizione 2020 della Lotteria Italia, cartina al tornasole della crisi che ha travolto il settore giochi, pesantemente danneggiato dalle restrizioni introdotte dal Governo Conte per limitare la diffusione del Covid. Due milioni in meno di biglietti venduti rispetto allo scorso anno (-31%), un “buco”, come riporta Agipronews, da oltre 10 milioni di euro nelle casse statali per il tagliando che si specchia nella tradizione natalizia, capace di resistere a novità e tecnologia dell’industria del gaming, ma non alle forti limitazioni imposte dal governo per contrastare il maledetto flagello.
Nonostante il suo forte legame con il costume nazionale, dunque, anche la Lotteria Italia mostra le cicatrici dei cinque mesi di chiusura che si sono abbattuti sul settore retail (agenzie di scommesse, sale slot, Bingo): alla fine del 2020, il calo della spesa è del 43% e si traduce in una perdita di oltre 4 miliardi di euro per le entrate dello Stato. A subire il colpo più duro – secondo i dati dell’industria del gaming – sono stati gli apparecchi (slot e Vlt), che dimezzano le giocate rispetto al 2019 (a 4,7 miliardi di euro), e le scommesse, con la spesa che a fine anno segna -36%. Male anche lotterie e Bingo, che hanno perso il 25%, fermandosi a 4,4 miliardi.
La chiusura della rete fisica ha “spostato” parte dei giocatori verso il canale online, ma – come è avvenuto per altri giochi – la versione “virtuale” non è riuscita a compensare le perdite neanche per la Lotteria, tradizionalmente legata a quei luoghi “di passaggio” dove si acquistano i tagliandi prima di partire. Le limitazioni agli spostamenti introdotte durante le festività natalizie, poi, hanno dato il colpo di grazia. Con stazioni ferroviarie, autogrill e aeroporti desolatamente vuoti, si è volatilizzato un biglietto su tre: sono solo 4,6 milioni i tagliandi staccati quest’anno, per un incasso di 23 milioni di euro. Anche per la Lotteria Italia, quindi, il 2020 si conferma un annus horribilis: è il dato peggiore degli ultimi quarant’anni, ben lontano dai successi degli anni Ottanta-Novanta, quando le vendite superavano i 30 milioni e la Lotteria Italia era la regina incontrastata delle feste natalizie.