“Legge di bilancio: per scuola e ricerca non ci siamo proprio. Questa manovra rappresenta l’ultima opportunità che abbiamo per fare quegli investimenti decisivi per lo sviluppo del Paese, prima di una nuova stagione di tagli alla spesa pubblica”. Così dichiara l’On. Fioramonti (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Per la prima volta nella storia- continua Fioramonti-, sono infatti saltati tutti i parametri macroeconomici: in un solo anno, ci è stato concesso di fare oltre 150 miliardi di euro di deficit, facendo schizzare il debito pubblico ad oltre il 160% del Pil”.
“L’attuale LdB – continua Fioramonti – diventa l’ultimo mezzo per creare quelle condizioni di spesa produttiva, che mettano davvero al centro formazione e ricerca. Invece, fa esattamente il contrario. Per quanto riguarda la Scuola, la spesa corrente cresce solo di 300 milioni nel 2021. Anche se sommassimo tutto per i prossimi tre anni, resteremmo largamente sotto il fabbisogno del settore. Mi rallegra che il Ministero dell’Istruzione abbia accolto il nostro appello per la stabilizzazione degli specializzati sul sostegno, ma anche in questo caso pochissimi posti saranno coperti nel 2021, rimandando il grosso delle assunzioni agli anni successivi”
“Per l’Università- prosegue ancora Fioramonti- si è fatto qualcosa in più, soprattutto per aumentare la no-tax area (150 milioni) e per il diritto allo studio (70 milioni), mentre per la Ricerca siamo decisamente al di sotto delle aspettative se pensiamo che il cosiddetto Piano Amaldi, apprezzato pubblicamente dal Premier e dal Ministro dell’Università e della Ricerca, prevedeva almeno 1 miliardo aggiuntivo già dal 2021, da incrementare ulteriormente ogni anno, così da arrivare a 15 miliardi entro cinque anni. Cifre da sogno, che non sono neppure lontanamente all’orizzonte”.
“Lo scorso anno io chiedevo 3 miliardi subito, per mantenere la Scuola, l’Università e la Ricerca su un livello di galleggiamento. Il Governo stanziò a malapena 2 miliardi promettendo solennemente che i finanziamenti sarebbero stati trovati nella prossima LdB, cioè questa di oggi. Allora avevamo i paletti del Patto di Stabilità e Crescita da rispettare e oltre 20 miliardi di clausole di salvaguardia da sterilizzare. Quest’anno, invece, abbiamo le mani completamente libere”.
“La tragedia della pandemia poteva essere l’opportunità (più unica che rara) per fare quegli interventi che, in tempi normali, non sono mai consentiti. Il rischio, invece, è che ci ritroveremo con gli stessi problemi di prima, ma con un debito moltiplicato esponenzialmente. Un debito che non produrrà crescita, né economica né culturale, ma bloccherà qualunque speranza futura di un’inversione di tendenza. Per tutte queste ragioni, chiedo al Governo di ripensarci e rimettere mano al testo della LdB, per dare alla Scuola, all’Università e alla Ricerca le risorse necessarie per un vero salto di qualità”- così conclude l’ex Ministro.