“Apprendo con dispiacere che il Governo ha espresso parere contrario – con 253 voti contrari a fronte dei 218 favorevoli – al mio ordine del giorno in cui richiedo che si impegni nella riconversione delle graduatorie provinciali per i posti liberi sul sostegno – e la loro destinazione ai docenti specializzati – che rischiano di rimanere scoperti in seguito al concorso straordinario, e la previsione di un corso concorso di formazione per la risoluzione dell’ormai annosa vicenda dei ricorrenti scolastici del 2017”. Così dichiara l’On. FIORAMONTI (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Non è bastato che la Corte europea – continua Fioramonti- abbia già precedentemente condannato l’Italia per violazione dell’articolo 2 del protocollo n. 1 alla Convenzione dei diritti dell’uomo che assicura il diritto all’istruzione e dell’articolo 14 della Convenzione che vieta ogni discriminazione, nonostante la legge n. 104 del 1992 assicuri un adeguato sostegno ai soggetti più fragili della nostra società – quali le persone con disabilità -, il nostro Paese continua comunque a registrare un netto ritardo e un disinteresse nella stabilizzazione dei docenti precari e in particolar modo per il sostegno”.
“Neanche con la dizione “a valutare l’opportunità di” il Governo ha ritenuto ammissibile il mio ordine del giorno. A questo punto, mi rifiuto di votare il Decreto Agosto. È necessario che il Governo dica chiaramente se la questione sostegno è una sua priorità o meno, perché finora sembra aver agito con disinteresse (e in alcuni casi, con accanimento) nei confronti degli insegnanti specializzati. Inoltre, non muove un dito nei confronti della situazione del Concorso per Dirigenti Scolastici 2017, che mette in grave imbarazzo la maggioranza tutta, viste le tante indagini in corso e la mancanza di trasparenza. In un momento come questo affetto dall’emergenza generata da COVID-19 che ha evidenziato con maggiore forza la fragilità di un sistema scolastico caratterizzato dalla carenza di docenti e dirigenti scolastici e paralizzato da un groviglio normativo incapace di dare risposte immediate per la stabilizzazione e la ripartenza del sistema dell’istruzione nel nostro Paese, volto in primo luogo alla tutela delle fasce più deboli”- conclude infine l’ex Ministro.