La Svizzera ha sempre attirato turisti italiani per le sue cime maestose, vallate sempre verdi e aria salubre. St. Gallen, situata tra il Lago Costanza e il Cantone di Appenzell, è oggi quanto mai affascinante quale Patrimonio Culturale Mondiale UNESCO, ma 1400 anni fà le cose erano differenti. “S. Gallen deve la sua esistenza all’Irlanda”, scrive Markus Büchel, Vescovo di questa città, nell’introduzione al libro di Enzo Farnella: On the Summits of the Highest Love – Auf den Gipfeln der höchsten Liebe (Sulle Cime del Supremo Amore) – Irish Monks in Europe and Switzerland (Monaci irlandesi in Europa e in Svizzera), in inglese e tedesco.
“Senza l’irlandese S. Gallo non ci sarebbero forse mai stati un monastero, una città e un cantone chiamati St. Gallen in questo luogo poco ospitale, una foresta nel VII secolo. La foresta di Arbon con la sua alta vallata sopra il lago di Costanza era qualcosa di impetrabile. Senza i missionari irlandesi la sua storia sarebbe stata diversa” – ha ancora sottolineato Markus Büchel, in “Gratitudine all’Irlanda”.
Oggi il grandioso monastero di S. Gallo, rimane come uno dei più importanti in Europa dal VII al XIX secolo e uno dei più prestigiosi centri di civiltà del mondo intero , come lo è stato il Monastero di Bobbio, il “Montecassino del Nord”, dove Patrarca del Rinascimento e Muratori dell’Illuminismo hanno trovato oltre 150 manoscritti latini anteriori al VII secolo, salvati dal paziente lavoro di copisti irlandesi.
Ambedue sono divenuti centri di irradiazione di valori, quali la dignità suprema dell’essere umano, le libertà fondamentali, la solidarietà…, che Gallo e Colombano hanno promosso, 1,400 anni fà.
La sua biblioteca è ancora tra le più ricche e antiche del mondo con incunabili preziosi. In essa si trovano oltre 400 manoscritti irlandesi e partiture musicali copiate dai suoi monaci, incluso il famoso ‘Piano di S. Gallo’, in cui appare la mappa di un monastero medievale, un vero tesoro architettonico. E poi c’ è la sua cattedrale barocca, tutti Monumenti UNESCO, che riflettono 14 secoli di ininterrotta attività monastica irlandese nella Svizzera.
Di S. Gallo dobbiamo ricordare anche la sua “Scuola di Musica”, nota come “la meraviglia e la gioia dell’Europa”. Tuotilo, Notker e Radpert ne divennero il “Trio-Meraviglia di St. Gall” sotto la guida di Moengal. Tuotilo, in particolare, fu un genio universale, un uomo rinascimentale, che godeva anche di un fisico attraente, insomma una bella persona. Re Carlo il Grasso (839 – 888) disse con chiarezza: E’ un gran peccato che un tale genio debba starsene chiuso in un convento, preferendo una vita di contemplaione e composizione a una più materialistica.
Questa scuola, una vera accademia di studiosi, poeti, artisti e musicisti. offriva non solo concerti ma anche corsi dale scuole elementari all’Università.
Domhnall O’Sullivan, scrivendo in “Swissinfo”, ha asserito: La storia dell’Abbazia di S. Gallo è qualcosa che “ispira e merita che un’Europa moderna e meno problematica possa rileggerla”.
Gallo è nato in Irlanda nel 550. Poco sappiamo della sua adolescenza. Studiò con Colombano sotto la guida del grande
Comgall di Bangor in Ulster e l’accompagnò in Francia prima e in Svizzera dopo. Gallo fu il discepolo principale nel suo successo francese a Luxeuil. Tuttavia, una volta che Colombano decise di lasciare la Svizzera non tutti i suoi compagni lo seguirono. Sembrerebbe che Gallo o Gallus si fosse ammalato e, quindi, costretto a rimanere. Colombano ne fu profondamente addolorato. I due compagni seguirono vie diverse. Ma, senza che lo sapessero essi stavano per dar vita ai centri cristiani più importanti d’Europa. Bobbio, per Colombano e St. Gallen, per Gallo.
In quell tempo la storia della Svizzera era un tutt’uno con quella della Germania e dell’Austria. Senza strutture proprie e sotto il controllo di tribù germaniche, la cristianizzazione del territorio incontrò forti resistenze da parte dei pagani locali e di altri che convertiti erano ritornati alle antiche usanze.
Lotario I (795 – 855)
nella parte occidentale della Svizzera e Luigi il Germanico (806 – 876) in quella orientale, aiutarono i pellegrini irlandesi nel costruire monasteri e vescovadi. Le fondazioni di St. Gall, di St. Fridolin di Säckingen, Pirmin di Reichenau e di Fintan di Rheinau, tutte località mozzafiato, degne di una visita, permisero una nuova ri-evangelizzazione di questo territorio.
I monaci irlandesi hanno riportato cultura e valori in un’Europa decadente dopo la caduta dell’Impero Romano. Essi si sono imposti come i veri protagonisti del patrimonio culturale europeo. I loro monasteri sono divenuti il deposito del passato ed il punto di partenza per il futuro (S. John H. Newman).
A loro si deve, tra tanti altri contributi, l’organizzazione scolastica nel tardo Medievo in tutta l’Europa centrale, in Italia e in Svizzera.
L’Italia, la Svizzera e l’Europa tutte sono debitrici nei loro riguardi.
Il Prof. Farinella, che da molti anni vive a Dublino, presenta nel suo libro un viaggio affascinante nel mondo del monachesimo irlandese dal VI al XIV secolo. Il Vescovo di Belfast, Noel Treanor, ha scritto: E’ un lavoro veramente molto profondo e ben fatto. L’autore guida chi lo legge a seguire le orme dei monaci irlandesi in Svizzera e in Europa.
Enzo.farinella@gmail.com – WWW.enzofarinella.com
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