ROMA – Il primo atto è stato il decreto governativo dell’8 marzo, che tra le misure di contenimento del coronavirus contemplava la chiusura di sale giochi, scommesse e bingo in tutta Italia. Un blocco che via via, attraverso le direttive diramate dai Monopoli di Stato, si è ampliato fino a cancellare, in termini di incasso annuale, i tre quarti del settore. Vlt e Bingo, riporta Agipronews, sono stati i primi a sparire totalmente, le slot machine sono rimaste accese negli esercizi pubblici fino al 12 marzo, quando sono entrati in vigore due provvedimenti: il decreto con cui il Governo ha chiuso tutti gli esercizi non essenziali (tra cui i bar) e la nota dei Monopoli che ha vietato gli apparecchi anche in tabaccheria, per evitare assembramenti. Le scommesse sono sopravvissute nei corner in tabaccheria fino al 21 marzo, quando una nuova stretta dettata dai Monopoli di Stato le ha chiuse, insieme a Lotto e Superenalotto. Come spiega Agipronews, si gioca ancora on line, naturalmente, ma non su tutto.
Questa, nel dettaglio, la situazione attuale, tenendo conto che alcune ammnistrazioni locali hanno imposto serrate molto più severe:
Sospesi: slot, Vlt, scommesse sul canale fisico (sportive, ippiche e virtuali), Lotto, SuperEnalotto, Superstar, Sivincetutto, Eurojackpot, Bingo.
Attivi: Win for Life, Vincicasa, Gratta e Vinci, 10&Lotto (a parte le estrazioni serali collegate al Lotto), MillionDay e tutti i giochi online (comprese scommesse, ma esclusi Lotto, SuperEnalotto, Superstar, Sivincetutto, Eurojackpot).