Non sto a ripetere quanto ho scritto al manifestarsi di questa maledetta epidemia, al primo (che qualcuno dice non essere affatto il primo) apparire del “Coronavirus”: “Virus salvagoverno”. Un altro degli eventi, il più grave, il più pauroso, di quelli che si sono succeduti proprio mentre questo Governo sembrava sull’orlo del precipizio della sua dissoluzione e caduta.
Potremmo chiamarlo “virus salvagoverno”, ma ripugna giuocare con le parole e, sia pure per giuoco, dire che questa gente non fa che salvare qualcuno.
Ma se, bene o male, per nostra gioia o per nostra disgrazia, ancora una volta un evento sciagurato prolunga la vita del Governo, ciò che oramai sostituisce l’orrore e la paura della pestilenza, sono le “misure antivirus”.
Dopo una prima scrollata di spalle che nel nostro Paese pare sia il meglio da fare quando i nostri Governanti ci annunziano taluna delle loro “prodezze”, per le “misure del Governo” per questa o quella evenienza, sono bastati un attimo di riflessione per essere presi da un’angoscia, da una forte perplessità, più grandi di quelle che di solito ci impongono già la prospettiva di una morte misteriosa per un male indecifrabile. Il terrore vero, si sarebbe portati a dire, è quello che da qualche giorno ci perseguita con avvisi, intimazioni, suggerimenti che televisione, giornali, manifesti ci propinano: le “misure antivirus” del Governo Conte.
Anticonvivenza umana, antinazione, antisocialità. Persino antifamiglia.
Leggete: vi spaventerete all’idea di tutto ciò che vi circonda e costituisce il vostro ambiente, il complesso delle vostre necessità essenziali quotidiane, mandato in rovina dai “suggerimenti” governativi.
Misure antivirus. Pensate un momento ad un’Italia che le prende proprio sul serio.
Altro che pestilenza. Disgregazione generale.
E tutto che si ferma, come il cuore di chi passa a “miglior vita”.
Avrei voluto fare qualche esempio, cercando di ragionare e far ragionare. Sono stato preso da una sorta di sconfortante depressione che non ho mai provato di fronte all’evenienza della mia fine.
Scusate amici. Ma ciò che posso suggerirvi è solo di seguire pure le ingiunzioni ed i consigli, ma di non insistere troppo a cercare di immaginare un’Italia che su suggerimento del Governo pretenda veramente di seguire puntualmente non so dire se, più esattamente, intimazioni o suggerimenti.
Vorrei non capire. Ed aiutarvi a non capire. Ma morire di antivirus è la fine che proprio ritengo di non meritare. E che non meritate.
Anche se, sia detto senza offesa, magari, avete votato 5 Stelle.
Mauro Mellini
10.03.2020