CHE S’HA DA FA’ PE’ CAMPA’
Il Governo Conte deve avere i poteri che nel linguaggio napoletano, ma, oramai, corrente, si chiama iettatura, “iettatorio”! Porta iella.
O, per dire meglio, quelli che portano jella sono le sue catastrofi, i timori, le questioni circa la sua sopravvivenza.
Sta per sprofondare la maggioranza, il Governo sembra sul punto di dover mandare il Suo Presidente al Quirinale a presentare le dimissioni e zac! si scatena qualche catastrofe, qualche avvenimento luttuoso, di fronte al quale le dimissioni o la durata di un simile governicchio sono cose addirittura urtanti, che è meglio, per il momento, dimenticare, mettere da parte.
Anche quello dello jettatore può diventare, come è noto, un mestiere ed anche redditizio. Ricordate Pirandello ed il dramma “La Patente”, del quale fu fatto anche un gran bel film con Totò in una delle sue migliori interpretazioni?
“La Patente” è in quella vicenda teatrale la certificazione ufficiale, che lo “jettatore” del caso cerca in un processo per diffamazione, della sua efficacia jettatoria. Vuole che non vi sia possibilità di dubbio sui suoi poteri di menagramo. Sissignore. Perché ha trovato il modo di camparci sopra.
Anche il Governo Conte deve portare jella, almeno quando pare che stia per tirare le cuoia.
La mattina aprite il giornale cercando il titolone sull’annunzio che Conte è “salito al Colle”, e trovate, invece tutte le prime pagine occupate dalla notizia di qualche catastrofe più o meno naturale. E’ capitato, più volte, anche questa estate, e pure a settembre, ad ottobre, e poi, prima e dopo Natale.
Sempre qualche fattaccio brutto, di quelli che ti impediscono di trattare d’altro. E volete andare a discutere di dimissioni di un mezzo Governo, mentre la gente muore, le macchine precipitano nel baratro, Venezia è allagata dall’acqua alta, anzi, altissima. Ed avreste il coraggio di ricordare a Conte di doversi dimettere?
In ultimo è successo proprio questo. Sembrava dovesse essere la volta buona.
E, paffete! Trump fa ammazzare il Vice Ayatollah (il Generalissimo Iraniano). E che volete parlare di crisi di Governo col rischio di qualche razzo iraniano che piombi se non su Roma, nei dintorni?
E, di fronte ad una grande crisi internazionale si chiude un occhio sulla crisi del Governo italiano.
Anzi si cerca di far dimenticare che fino a ieri non si parlava d’altro. Erano sciocchezze! Qui rischia di scoppiare la guerra.
E questa volta è stata quella buona per assicurare a Conte addirittura “La patente”, quella che il protagonista jettatore del dramma di Pirandello voleva dal Pretore. Certo Totò era più divertente. Ma non si tratta di una gara di umorismo.
Conte ha oramai “La patente”. Dio ci salvi dalla crisi del suo cosiddetto Governo.
Con le catastrofi che queste chiacchiere provocano c’è rischio che ci rimettiamo noi le penne. Zitti. Conte ha la patente! Come il personaggio di Pirandello. Come Totò del film.
Peccato che Pirandello sia morto da tempo. Vedere realizzato a così alto e realistico livello la sua storia sarebbe stata per lui una grande soddisfazione.
Mauro Mellini
07.01.2020