Quanto accaduto ieri al Tribunale del Lavoro di Livorno è la conferma che tutto quanto affermato dalla Ministra Elisabetta Trenta in merito alla questione uranio impoverito è solo una gravissima presa in giro. Il documento che proprio secondo la Trenta non contava niente e non avrebbe in alcun modo ostacolato il percorso di giustizia che centinaia di malati stanno seguendo è stato invece presentato, a nome e per conto proprio della Ministra. In un procedimento in corso presso il Tribunale del Lavoro di Livorno l’avvocato dello Stato, incaricato dalla Ministra ad opporsi ad un riconoscimento di vittima del dovere proprio per la questione uranio, ha depositato il documento annullando di fatto la relazione Scanu e la proposta di legge a firma anche di Di Maio. Nel lavoro svolto dalla IV Commissione d’inchiesta Scanu, determinante fu il contributo che diedero i colleghi di partito della Trenta Gianluca Rizzo e Giulia Grillo. Oramai siamo alla follia più assoluta: La Ministra Elisabetta Trenta non è in grado di rispettare le sentenze; confonde e non decide tra legge o decreto legge; infine, screditando addirittura il modus operandi del Movimento (a cui dovrebbe la nomina) che ha come caratteristica identitaria quella di presentare i provvedimenti e sottoporli al voto sulla piattaforma Rousseau si rifiuta di farlo per la questione uranio perché “troppo importante” ergo, sulla piattaforma Rousseau si possono pubblicare solo cose di poco conto tanto per prendere in giro elettori ed attivisti. Ora basta! Per assurdo il primo Ministro che ammette l’esistenza del problema uranio diventa anche il primo Ministro che ha maggiormente offeso ed umiliato tutti i malati. Per questo motivo tantissimi malati che si sono affidati all’Osservatorio Militare per essere tutelati chiedono un incontro urgente e chiarificatore con il Capo politico del Movimento 5 Stelle che si è sempre fatto carico del problema. Se entro metà settembre il Ministro Di Maio non incontrerà una delegazione in rappresentanza di tutti, dal 15 settembre sospenderanno le cure oncologiche per iniziare un presidio pacifico davanti a Palazzo Chigi con la speranza di essere ricevuti dal Presidente Conte. “Siamo morti dentro, il cancro ci sta uccidendo, acceleriamo solo i tempi affinché altri non patiscano le nostre offese”. Affiancata da equivoci personaggi, stregoni in cerca di business sulle spalle dei malati, la Ministra Trenta ha illuso, ingannato ed offeso migliaia di persone. Ma ora la Ministro Trenta dovrà rispondere ai famigliari e poi, se vorrà, al suo “capitano”, sempre se vorrà annoverarlo tra “ottimi capitani ottimi o capitani così e così”.
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