Parassiti di Stato – Il Generale Fernando Termentini scrive al Ministro Elisabetta Trenta

Il Ministro Trenta con il Vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio

Il Ministro Trenta con il Vicepresidente del Consiglio dei ministri Di Maio

“Parassiti di Stato”. Così nei giorni scorsi Luigi Di Maio aveva definito i Generali dell’Esercito Italiano, nell’assordante silenzio del ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Alle affermazioni di Di Maio e al silenzio da parte del ministro, aveva risposto il generale in pensione Giulio Carletti, ricordando al ministro come i loro destini si fossero già incrociati a Nassiriya quando il generale rivestiva l’incarico di Vice Comandante del contingente nell’ambito dell’Operazione “Antica Babilonia 10” e la Trenta  quello di Consigliere Politico.

Sicuramente altri tempi, quando ancora il ministro ricordava la polvere e il sangue versato dai nostri soldati nelle operazioni militari all’estero, senza subire l’umiliazione di Di Maio che le ha ricordato che oggi è un Ministro della Repubblica Italiana grazie al Movimento 5 Stelle.

Dinanzi al silenzio-assenzo del ministro, a fronte delle parole di Di Maio che fa un tutt’uno indistinto tra chi ha servito lo Stato con sacrificio, assumendosi responsabilità e rischiando la propria vita, e quanti scaldano poltrone percependo lauti compensi e pensioni d’oro, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta indirizzata al ministro da parte di un altro generale in pensione, il Generale Termentini:

“Buon giorno Ministro.

Mi chiamo Fernando Termentini e sono un Generale in pensione. Faccio quindi parte di quella categoria che Lei definisce “Parassiti.  Non credo che la Sua posizione lo autorizzi ad offendere chi ha iniziato a lavorare a 18 anni per lo Stato e coloro che come me soffrono di gravi patologie o addirittura sono defunti in conseguenza di esse contratte in servizio e per Servizio.

Una maggiore cautela di espressione ed un maggiore rispetto delle persone non guasterebbe. Ma forse ho letto male per cui mi aspetterei una sua risposta.”

Poche righe garbate scritte da un servitore dello Stato che ha svolto attività e missioni in Paesi esteri (Libia, Egitto, Croazia, Pakistan, Kuwait, Somalia, Mozambico, Bosnia e altri) rimasto vittima della criminale  incuria di quanti hanno fatto sì che i nostri soldati andassero incontro alle conseguenze da esposizione all’uranio impoverito.

Ministro, sono questi i “parassiti di Stato” che non meritano neppure un intervento o una risposta da parte Sua, o quanti sulla loro pelle hanno speculato e costruito carriere professionali o politiche?

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2 Responses to Parassiti di Stato – Il Generale Fernando Termentini scrive al Ministro Elisabetta Trenta

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