Dal 13 settembre al 15 novembre 2018, presso l’Istituto Auxologico Italiano Procaccini di Milano, via Niccolini 39, angolo via Procaccini,
La prestigiosa Galleria Alfieri presenterà una mostra personale dell’artista italiana Pietra Barrasso, titolata “Fasci di luce”.
Pietra Barrasso è del resto nota come “Maestro di luce” per la sua straordinaria capacità di dialogare e giocare con essa.
L’uso della luce nell’arte abbraccia i movimenti e si manifesta in varie forme. Da Caravaggio a William Turner, pittore della luce per la sua capacità di catturare il paesaggio attraverso
le vibrazioni della luce e l’intensità del colore, ogni artista ha usato la luce in un modo che ha spostato il paradigma dell’esperienza di un’opera d’arte.
L’universalità della luce è ciò che lo rende irresistibile e continuerà indubbiamente a servire gli artisti per i secoli a venire, ed oggi in Italia, un’ artista di grossa levatura, quale Pietra Barrasso, ci da prova della potenza creativa della luce.
Come descritto dall’artista americano contemporaneo James Turrell, “La luce non è tanto qualcosa che rivela, in quanto è essa stessa la rivelazione”.
Così è per la nostra italianissima artista, che sembra in grado di sfruttare la luce per manipolarla sia come soggetto che come medium.
Nelle sue molteplici forme mutevoli, la luce ispira e offre flessibilità a coloro che desiderano usarla metaforicamente, tanto da evocare sollecitazioni emotive quasi oniriche, che albergano tuttavia dentro l’animo e non fuori.
La luce, in ogni dipinto, rimane un materiale comune che viene rivisitato di volta in volta; ogni volta, l’artista cambia la nostra comprensione di ciò che costituisce un’opera d’arte, ma è lei la protagonista indiscussa, il fil rouge di ogni singolo capolavoro.
Si tratta di una “pittura di impianto materico e masse di colore, che grazie alla ricchezza delle tinte suscita emozioni profonde nello spettatore”.
Pietra Barrasso usa la quantità radiante intrinseca della luce del giorno e le ombre del sole, come elementi fondamentali nella sua composizione, portando l’attenzione dello spettatore sul gioco metaforico, bidimensionale, dato dal concetto luce e ombra.
Lo spettatore si trova dunque catapultato in un nuovo territorio nella storia dell’arte, assolutamente percettivo, dando l’idea di essere un tutt’uno con i suoi dipinti dai colori palpitanti.
Così facendo, ha dimostrato che un’opera d’arte non è più solo un dipinto su una tela, ma anche un’esperienza unica derivata da un determinato ambiente.
Note
Quello di AuxoArte è un progetto no profit nato allo scopo di condividere ideali di bello dell’arte e favorire l’incontro sinergico tra le culture del mondo, grazie all’organizzazione di mostre fotografiche ed arti visive. Il poliambulatorio internazionale che ospita le mostre, fa parte dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.