Trappes, una trentina di kilometri ad Ovest di Parigi, dopo aver accoltellato a morte la madre e la sorella e gravemente ferito una terza persona, Kamel Salhi si è rifugiato in una villetta dove, alle 10h30 di giovedì 23 agosto, è stato abbattuto dalla polizia. L’uomo era schedato per apologia del terrorismo e non solo.
Benché Amaq, l’agenzia di propaganda dell’Isis abbia rivendicato il gesto affermando che un “soldato dello Stato islamico ha risposto all’appello di colpire membri della coalizione”, per ora il Ministro degli Interni Gerard Collomb non attribuisce ancora una connotazione terroristica all’aggressione. Sempre il Ministro Collomb ha ammesso che Salhi “nato nel 1982 in Francia, era anche schedato al FSPTR, dove vengono trattate le segnalazioni per la prevenzione della radicalizzazione di carattere terroristico e conosciuto per fatti di apologia del terrorismo”. A questo si aggiunge che aveva problemi psichiatrici.
“Stiamo sottovalutando le conseguenze della disfatta militare dell’Isis che, paradossalmente, porterà a far crescere il suo futuro esercito. Un esercito la cui formazione non richiederà i tempi che ci vollero per radicalizzare e addestrare i terroristi che negli scorsi anni hanno colpito il cuore dell’Europa. Se sottovaluteremo questi aspetti, avremo perso…”, così si conclude un articolo di G.J. Morici che abbiamo pubblicato il 22 agosto!
Luisa Pace