L’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) e L’Unione Sindacale di Base di Taranto (USB), hanno unito le loro forza in difesa dei lavoratori dell’Ilva di Taranto, sul cui capo pende ancora la “Spada di Damocle”, rappresentata dal rischio amianto e altri cancerogeni.
Salute e lavoro devono rigorosamente andare di pari passo, eppure l’argomento sicurezza in materia di lavoro non trova adeguata sponda neanche a livello istituzionale.
Questa superficialità non ha giovato ai lavoratori dell’ILVA e nemmeno i cittadini che abitano nelle zone limitrofe.
L’appello al Governo
L’ONA e l’USB hanno ribadito fermamente la necessità di porre fine a questa ecatombe, ricorrendo sopratutto ad una nuova proposta di legge, di iniziativa popolare, con raccolta firme, che verrà presentata nelle prossime settimane a tutte le forze politiche (evitando l’applicazione della legge Fornero).
La stessa sarà inoltrata anche al Capo dello Stato, come Massimo e Supremo Garante dei diritti costituzionali violati e calpestati nella città di Taranto.
Le cifre
I dati relativi alla situazione ILVA ed alle patologie cagionate dal l’inquinamento ambientale sono allarmanti:
- Fr40% sono a Taranto);
- Il 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA;
- Il 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto;
- Il 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento;
- Tasso di incidenza del cancro, dell’intera città di Taranto, superiore alla media di tutte le altre città italiane.
Ma cosa serve per fermare questa mattanza? L’ONA è ha espresso chiaramente le richieste da adempire per poter mettere al sicuro i lavoratori Ilva e per tutti coloro che vivono nei pressi dello stabilimento, la situazione è difatti diventata così critica da mettere in pericolo anche chi vive nel territorio circostante.
- Bonifica integrale del sito ILVA in ordine ai materiali in amianto e agli altri agenti cancerogeni;
- Immediato prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto e pensione immediata affetti da patologie asbesto correlate ovvero da patologie di origine professionale;
- Sorveglianza sanitaria per i lavoratori ILVA e per i loro famigliari;
- Istituzione di un polo oncologico nazionale per affrontare la problematica cancro nella città di Taranto, atteso l’esponenziale aumento del numero delle nuove neoplasie anche in fase pediatrica e ben oltre le sole patologie asbesto correlate;
- Risanamento ambientale della città di Taranto.
Francesco Rizzo, coordinatore Usb e l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente Ona, affermano congiuntamente:
“ È necessario che i lavoratori più pesantemente esposti ottengano il riconoscimento dei benefici amianto fino a tutt’oggi, per anticiparne il pensionamento ed evitare altre esposizioni a questi veleni. Chi è stato colpito da patologie tumorali deve essere posto immediatamente in pensione. Gli altri lavoratori devono veder salvaguardato il loro posto di lavoro”.
Ona si batte….
L’ONA chiede il prepensionamento con riconoscimento dei benefici amianto fino al 03.9.2018, prorogabile fino alla data della bonifica e pensionamento immediato alle vittime di patologie per evitare ulteriori contaminazioni ed esposizioni ai veleni.
Assistenza dello Sportello Amianto dell’ONA
Tutti i cittadini, anche nel mese di agosto, potranno rivolgersi all’Osservatorio Nazionale Amianto, anche attraverso lo Sportello Nazionale Online, cui ci si può rivolgere attraverso il sito internet https://osservatorioamianto.com
https://www.osservatorioamianto.com/chi-siamo/
https://www.osservatorioamianto.com/asbesto-amianto/