Affare o malaffare di Stato in Francia. Il Presidente Macron non parla ma dovrebbe. Da giorni si parla dell’affare Benalla. Alexandre Benalla, forse un po’ troppo vicino al Presidente francese è stato posto in stato di fermo il 20 luglio scorso a seguito dei fatti che l’hanno visto coinvolto durante la manifestazione del 1° maggio scorso. Colui che viene ironicamente chiamato “Monsieur sicurezza” è stato rilasciato sabato 21 ed sarà ascoltato domenica 22 come un altro collaboratore dell’Eliseo, Vincent Crase. I fatti sono chiari, le immagini lo dimostrano: i due devono spiegare alla giustizia il perché delle violenze su almeno due persone facendosi passare per poliziotti. La polizia è stata chiamata dopo.
Non è un semplice affair… Perché Benalla, per quanto riservista come Crase, si mette a picchiare durante una manifestazione quando esistono le forze dell’ordine preposte? Benalla che è passato dalla periferia all’Eliseo come niente fosse. E perché Macron ha assunto Benalla che era stato licenziato dall’ex Ministro Arnaud Montebourg del quale fu l’autista per soli 7 giorni? Motivo del licenziamento “errore professionale grave”. Aveva provocato un incidente e voleva fuggire. Montebourg non apprezzò i suoi metodi perché Macron si?
Perché un bodyguard avrebbe da un anno un accredito “H” per l’accesso al parlamento, accredito superiore a quello dei normali collaboratori ?
Sembrerebbe il polpettone dell’estate ma no… Macron che da paladino ha salvato la Francia da Marine Le Pen sembra non disdegnare metodi simili all’estrema destra. Uno scivolone in più per il Presidente d’Oltralpe che sembra far finta di nulla dall’alto del suo trono.
Se anche Alain Caro, fondatore del gruppo di sicurezza della presidenza della Repubblica (GSPR) si è meravigliato ai microfoni di FranceInfo che Benalla si trovi nei servizi di sicurezza ufficiali di sicurezza di Macron perché proviene da circuiti paralleli, qualcosa che non torna ci deve pur essere. A meno che il sole d’agosto non faccia definitivamente ombra su questo “increscioso” episodio…
Intanto l’affare ha bloccato il voto in parlamento della riforma costituzionale.
Luisa Pace