La “Città Re:inventata” sarà il tema dell’Esposizione Internazionale LODZ EXPO 2022. Questo se la città polacca avrà la meglio nella votazione del 15 novembre in cui i 170 stati membri del BIE (Bureau international des expositions – Ufficio internazionale delle esposizioni) decideranno quale delle tre candidate ospiterà la prossima Esposizione Specializzata.
Le città si sono sempre evolute in maniera che la vita dei loro abitanti fosse più comoda e gradevole. Nelle città si svolge la vita di gran parte di noi. Nelle città è più facile raggiungere un buon grado di istruzione, trovare lavoro o divertirsi. E’ anche per questo che oggi nelle città abita il 50% della popolazione. Si prevede che nel 2050 la quota raggiungerà il 70%.
Ma è anche nelle città che emergono le grandi questioni economiche, sociali, ambientali e spaziali del mondo contemporaneo. L’urbanizzazione galoppante ci costringe a una continua ricerca di soluzioni ai problemi roventi delle città, ma è anche l’occasione per il loro rinnovo e la loro rinascita.
Una delle priorità delle autorità cittadine di oggi è il recupero dei gruppi degli esclusi in maniera che ogni uomo abbia la possibilità di vivere attivamente nell’ambiente che lo circonda. Le politiche dovrebbero portare gli abitanti delle città a sentirsene parte, a viverle bene e con il senso di sicurezza.
Volendo partecipare a questo dialogo globale, la Polonia ha deciso di candidarsi a EXPO 2022 proponendo come tema dell’Esposizione la rivitalizzazione delle aree urbane: “City Re:Invented” non è dunque solo un titolo, ma una sfida globale e una condizione necessaria per l’ulteriore sviluppo delle città, e dunque dei paesi, in tutto il mondo.
Saranno tanti i temi proposti durante EXPO 2022 Łódź Polska: il rinnovamento e il recupero delle aree urbane, la loro trasformazione e riconversione ad altri scopi di pubblica utilità, rivitalizzazione dei centri delle città, miglioramento della qualità di vita, messa in pratica di soluzioni smart city, accesso all’istruzione, alla sanità, piuttosto che il trasporto pubblico, protezione del patrimonio storico, sviluppo del turismo, lotta all’esclusione sociale, prevenzione delle crisi ambientali e naturali ecc.
Perché Łódź?
Possiamo rispondere utilizzando le parole del prof. Calogero Bellanca, professore associato e delegato Affari Europei della facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Łódź è una realtà urbana al centro dell’Europa, egli scrive. L’impatto con questa città, dopo molti anni, è stato notevole. Il primo vero e proprio impatto è stato alla stazione ferroviaria Fabrycyna. Sceso dal treno mi sono detto “Siamo in piena Europa”. Questa struttura architettonica risulta una delle più avanzate costruite , in questi ultimi anni, in Europa. Questo dimostra una certa lungimiranza e sensibilità anche per cercare di ridurre il traffico dei veicoli privati e facilitare i collegamenti tra le diverse città della Polonia e dell’intera Europa centrale.
Dalla prima serale immagine della città, le impressioni sono di due tipi: numerosi quartieri risultano come un cantiere in corso, mentre in altri si notano le chiare testimonianza del socialismo reale.
La processualità storica urbanistica e architettonica è tangibile. Infatti si coglie come dalla metà del XIX secolo questo agglomerato esplode come una città industriale e residenziale. Si legge la struttura particolare compatta con i caratteristici isolati con i cortili dalle particolari dimensioni e con ampie superfici a verde; anche se in molti casi si sta lavorando.
La struttura industriale è palpabile nelle tre grandi aree e in una di queste la Ksiezy Mlyn si vede come insieme ad edifici degradati e in fase di interventi di restauro siano rimaste le vicine abitazioni storiche. Qui esistono nuclei familiari che da sei generazioni abitano e vivono Quindi una serie di forti valori di identità, di memoria, di storia. Nelle altre due si coglie la riconversione delle preesistenze. Qui la riflessione si dovrebbe fare complessa. Ma si dimostra la grande innovazione e la contemporanea difesa della memoria. Forse la Manufactura risente del desiderio di trovare delle risposte alle crescenti esigenze della nuove generazioni, con decisi interventi. Ma l’insieme, in particolare, la struttura alberghiera riesce interessante con quella indubbia carica architettonica, così come i musei.
Nell’insieme del patrimonio architettonico esistente si notano gli sforzi di trovare le idonee soluzioni per la riconversione. Ma rimane aperto ancora in molti casi la necessità del restauro e del corretto uso compatibile. Insomma la città potrebbe essere una vera e propria palestra di studio e offrire le migliori soluzioni nel settore dell’architettura nella sua globalità. Si pensi alla conservazione delle numerose ville e la destinazione a museo, biblioteche e centri culturali avanzati; così come all’incremento della recezione alberghiera, alle residenze anche per i giovani e gli anziani. Senza dimenticare la grande potenzialità per l’intero Paese delle università. In sostanza in un clima storico diverso si può offrire molto al mondo della cultura architettonica come la Scuola polacca ha saputo fare in precedenza. A tal fine sembrano importanti i numerosi progetti per colmare i vuoti e ricucire le lacune del tessuto urbano. Questo si è constatato nei sopralluoghi e dagli studi esaminati.
L’occasione dell’EXPO è una sana e corretta occasione per Lodz per dimostrare di essere come le altre città del mondo che hanno fatto la storia delle EXPO, dimostrando che un corretto dialogo tra antico e nuovo e la soluzione migliore per la nostra società del XXI secolo.
Le altre due candidate a ospitare l’Esposizione Internazionale 2022 sono Minnesota negli Stati Uniti e Buenos Aires in Argentina.
http://expo2022.uml.lodz.pl/en/