Il referendum di domenica per l’indipendenza della Catalogna non era riconosciuto da Madrid. Bastava però che il Primo Ministro Mariano Rajoy lasciasse fare. I risultati sarebbero stati quelli di un referendum consultativo.
Le scene di oggi ricordano tristemente il preriodo franchista. Vedremo come se la caverà Rajoy. La polizia spagnola, la Guardia Civil, ha sfondato le porte porte vetrate di locali adibiti a seggi, poliziotti incappucciati hanno portato via le urne. Il popolo catalano è appassionato ma non violento eppure di fronte ad un tale disprezzo della democrazia non poteva non reagire.
E’ vero, i catalani hanno sfidato il governo mantenendo questo referendum vietato ma una tale violenza è inaccettabile. Secondo le autorità catalane almeno 300 seggi sono stati chiusi ma è successo ben peggio, la Guardia Civil ha caricato i civili recatisi a votare. I civili feriti sarebbero oltre 700.
Una scena resterà impressa, una scena insopportabile: la carica della Guardia Civil contro i Pompieri catalani che proteggevano i civili.
Mariano Rajoy ha acceso una miccia che non si sa come potrà spegnere, tanto più che nonostante i divieti la partecipazione è stata elevata. Eppure ha dichiarato: “Ringrazio la polizia che ha portato a termine la sua missione. Lo Stato di diritto è stato imposto in Catalogna impedendo il referendum.”
Il Governo Rajoy dovrebbe tirare i remi in barca e calmare le acque. Intanto Barcellona si prepara ad una notte di assedio.
Luisa Pace