Nella mattinata del 4 gennaio veniva rinvenuto il cadavere del 75-enne imprenditore imolese all’interno della propria abitazione sita sulle colline di Castel San Pietro Terme (BO) in via Val Quaderna.
Fondamentale per il successivo sviluppo delle indagini si è rivelato il tempestivo intervento sulla scena del delitto dei militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri che provvedevano a repertare tracce ematiche e dattiloscopiche dagli ambienti, nonché a rinvenire alcuni elementi illuminanti sul comportamento del responsabile dell’omicidio.
I sopralluoghi lungo le possibili vie di fuga dell’assassino permettevano dopo breve tempo di ritrovare nei pressi della via Emilia l’autovettura della vittima che era stata asportata dal garage dell’abitazione.
Il meticoloso studio delle abitudini della vittima e l’audizione di numerose persone coinvolte quali conoscenti del Chiarini o degli individuati possibili sospetti, consentivano in breve tempo di concentrare l’attenzione su un 25-enne nigeriano, nullafacente, celibe, richiedente asilo e ospitato nell’ultimo periodo presso il Centro di accoglienza di Castenaso.
L’attivazione delle sue ricerche su tutto il territorio regionale, corroborate anche da attività tecniche, hanno infine consentito di rintracciarlo nel pomeriggio di ieri nei pressi della Stazione ferroviaria ove era di passaggio dopo essere rientrato da Rimini. Lì infatti si era rifugiato subito dopo l’omicidio con la scusa di essere alla ricerca di un lavoro.
Il 25enne, dopo essere stato individuato e accompagnato in una caserma dei Carabinieri è stato sottoposto a interrogatorio dal P.M. procedente, ma non ha fornito alcuna spiegazione a giustificazione del quadro indiziario a suo carico, né ha fornito un alibi che lo possa scagionare dalle responsabilità attribuitegli.
In relazione a quanto descritto, la Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del P.M. dott.ssa Scandellari, nel concordare con gli attuali esiti delle indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, ha disposto che il cittadino nigeriano sia sottoposto a fermo di indiziato di delitto e custodito presso la casa circondariale di Bologna, ove attualmente è recluso.
Sono ancora in corso ulteriori accertamenti per completare la ricostruzione della dinamica dell’omicidio e per delineare compiutamente le motivazioni che hanno spinto l’omicida a commetterlo.